Ex ospedale, il recupero slitta di un anno

Sarà posticipata la firma della convenzione urbanistica con la società Dng portando in giunta una delibera di proroga
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Renato Boraso
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Renato Boraso

Recupero dell’ex Umberto I, la soluzione slitta di un anno. Il Comune ha deciso di posticipare la data della firma della convenzione urbanistica con la Dng, proprietaria dell’area, portando in giunta una delibera di proroga. La firma, prevista per il 30 di giugno e slittata di un anno, rappresenta il primo vero passo per trasformare questo angolo di città nella “bella Mestre” ipotizzata otto anni fa dall’allora giunta Cacciari. Nel frattempo il Comune, con tutta probabilità, si assumerà l’onere di mettere in sicurezza l’area ora mèta di sbandati e dove esistono punti pericolosi. Della decisione di posticipare la firma ne parla solo l’assessore al Patrimonio Renato Boraso che teme per l’incolumità delle persone che entrano. Poi il Comune chiederà alla proprietà il denaro sborsato per sistemare l’area.

La data del 30 giugno, ora posticipata, è quella entro cui si cancellano le ipoteche sui padiglioni dell'ex ospedale che devono passare al Comune e si applica la nuova variante urbanistica che concede ai proprietari dell'area di puntare su commerciale, residenza e un albergo per riuscire davvero a costruire. Azione dal duplice effetto: aiutare i privati a trovare investitori mentre il Comune diventa proprietario dei padiglioni De Zottis, Pozzan, Cecchini, della casa delle suore (recuperarli costa minimo 12 milioni) e di 18 mila metri quadri di verde da destinare a parco pubblico. La proroga alla firma era stata chiesta proprio dalla società proprietaria dell’area. Una situazione che si sta ingarbugliando e complicando non poco. Per capire come stanno andando le cose attorno al “buco” e le preoccupazioni dei cittadini basta ascoltare cosa hanno raccontato gli aderenti al comitato Second Life in commissione comunale alcuni giorni fa, a proposito della situazione dell’ex Umberto I. Otto anni dopo lo spostamento dell'ospedale e la mancata realizzazione del progetto da 200 milioni per le tre torri della società trentina Dng, il risultato è la «desertificazione di via Circonvallazione, la zona del Candiani e il perimetro dell'ex ospedale, dove vivono quasi un migliaio di persone. In via Circonvallazione un negozio su due è chiuso e nella galleria Donatello, in area Candiani, l'abbandono commerciale sfiora il 70 per cento». Dura la posizione, sulla vicenda, del consigliere di minoranze del Pd Nicola Pellicani che dice: «In un anno la giunta Brugnaro non ha fatto nulla per concludere l'iter amministrativo propedeutico al passaggio degli ex padiglioni (De Zottis, Pozzan, Cecchini, l'ex direzione sanitaria di via Antonio da Mestre e il complesso “ex casa suore” e “chiesetta neo gotica”) e di circa 18 mila mq di verde al Comune, come previsto dal protocollo sottoscritto il 12 novembre 2013, tra Comune di Venezia e Dng, proprietaria del compendio dell'ex Umberto I che ora rischia di diventare carta straccia».

Carlo Mion

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