Ex moglie comprensiva berrà il caffè con lo stalker

Fossalta di Piave. Mediazione tra le parti, resterà il divieto di avvicinarsi alla casa Il legale: «Un caso delicato, speriamo che non ci siano più traumi e sofferenze»

FOSSALTA DI PIAVE. Un caffè con lo stalker. Dopo ripetute denunce e arresti, il 47enne Luca D'Andrea, disabile, potrà ogni tanto bere un caffè con la ex moglie, di origine rumena Dorina Magdici, di un anno più giovane. E se si incontreranno in paese lei ricambierà il saluto dell'ex. Il giudice penale di Venezia ieri, a seguito di un accordo tra le parti, ha rinviato il processo al prossimo mese. L'avvocato di D'Andrea, il legale Giuseppe Muzzupappa, ha ottenuto una concessione importante dalla controparte, dopo un così lungo travaglio che ha devastato due famiglie e condotto alla morte l'anziano papà di D’Andrea colpito da infarto anche per le tensioni vissute in passato. D'Andrea aveva aiutato la donna a venire in Italia diversi anni fa a sue spese per poi sposarla. Le cose erano subito andate male tra i due e ci fu la separazione e poi il divorzio.

Ma D'Andrea non aveva accettato la separazione e aveva iniziato a fermarla, telefonarle, in modo continuo e assillante, aggirandosi vicino alla sua nuova abitazione, fino a quando lei lo ha denunciato. Erano seguite ingiunzioni, poi minacce e lesioni, fino all'arresto dell'uomo che non aveva rispettato gli obblighi imposti e il divieto, ancora in vigore, di avvicinare la ex moglie.

L'ultimo processo, ieri, si è concluso con una mediazione che farà discutere, ma che sembra aver in parte risolto i problemi. grazie anche alla comprensione della donna, e del suo legale, che ha sempre detto di essere esasperata dal suo ex marito. «Abbiamo ottenuto un risultato importante», ha commentato l'avvocato di D'Andrea, Giuseppe Muzzupappa, «ovvero che la ex del mio assistito lo saluti quando si incontrano casualmente e accetti, magari di tanto in tanto, di bere un caffè insieme. Il mio assistito non sarà assillante e opprimente come in passato, e dovrà rispettare il divieto di avvicinarsi a casa sua. Sarà in questo modo possibile evitare ulteriori risvolti giudiziari alla luce di quanto accaduto in passato. L'udienza», conclude l'avvocato, «è intanto stata rinviata al 18 novembre e sia giudice, sia pubblico ministero sono stati molto comprensivi e hanno capito la delicatezza di questo caso, che si trascina ormai da diversi anni. Speriamo pertanto che tutto possa essere sistemato definitivamente e in modo civile senza ulteriori traumi e sofferenze».

Giovanni Cagnassi

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