«Ex Macevi, asta regolare e nessuna trattativa»
MOGLIANO. «Ho incontrato Cestaro solo in un'occasione, quando è venuto a chiedere informazioni in Comune». Il sindaco Carola Arena stronca i rumors sulla sua presunta “trattativa” sul futuro dell'area ex Macevi alimentati dall'opposizione e si mantiene cauta. «Non è il caso di mettere il carro davanti ai buoi», dichiara «al termine dell'asta fallimentare con cui la Unicomm si è aggiudicata i terreni dell'ex Macevi, «ci sono ora dieci giorni in cui, eventualmente, gli altri due soggetti che hanno partecipato alla gara (Despar e Cadoro) possono presentare una proposta superiore del 10% a quella del vincitore. Dunque non c'è niente di definitivo. Aspettiamo per capire se si chiude davvero così», dichiara il sindaco di Mogliano ,«dopodiché metteremo le carte sul tavolo e ne riparleremo, ora è prematuro. Io auspico che si possa avviare un percorso positivo e dare vita al miglior progetto possibile per la città».
Il primo cittadino accoglie dunque come una notizia positiva l'acquisto da parte di Marcello Cestaro (titolare dei marchi Emisfero, A&O e Famila) dei diritti edificatori per 66 mila metri cubi presenti attualmente nel centro storico. «Anche i moglianesi credo abbiano a cuore la soluzione di questo problema che va avanti da tantissimo tempo. La notizia penso debba essere accolta in maniera positiva».
All'asta giudiziaria di Molius non era presente nessun rappresentante del Comune e la notizia ha colto di sorpresa un po' tutti, anche nella maggioranza: «È stato fatto tutto alla luce del sole», risponde il sindaco, «a novembre era uscito l'annuncio negli spazi dedicati alle aste giudiziarie». Aveva già avuto contatti con Cestaro? «Era uno dei tanti che era venuto qui a chiedere informazioni. Non conoscevo nessuno dei partecipanti all'asta e non avevo preferenze». Ora rispetto al vecchio piano Moscardi ancora in vigore e con i permessi a costruire rilasciati che posizione assume? «Si può certamente cambiare, va riveduto dal punto di vista delle volumetrie. Ora c'è un soggetto terzo e sarà importante interloquire con lui cercando di arrivare ad un progetto qualitativamente elevato. Ho trovato una società fallita, con gli strumenti che mi sono consentiti cerco di risolvere i problemi lasciati in eredità, è il momento di costruire e guardare al futuro».
Matteo Marcon
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