«Ex fornace Cavasin subito opere di bonifica»
SPINEA. La questione dello stato di degrado e abbandono della ex fornace Cavasin, dopo le segnalazioni dei residenti degli ultimi giorni, torna all’attenzione del consiglio comunale di Spinea in attesa, come tutti sperano, di una risposta da parte dei proprietari della struttura, nuovamente oggetto, dopo alcuni anni di apparente pace, di occupazione abusiva preoccupante per sicurezza ed igiene. I sopralluoghi esterni degli ultimi due giorni hanno confermato le preoccupazioni dei residenti sullo stato della ex fornace, che ospita ora all’interno un gruppo di senzatetto, con tutta probabilità gli stessi sgomberati lo scorso autunno da uno stabile abbandonato a Chirignago.
Per cercare di risolvere in brevi tempi il problema, ieri sera sera i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Massimo De Pieri e Stefania Mazzotta, hanno presentato in consiglio comunale una interrogazione urgente. «Chiediamo», spiegano i consiglieri, «se siano state messe in atto azioni, e, in caso affermativo quali, nei confronti della proprietà del complesso immobiliare affinché questa si impegni allo sgombero degli occupanti abusivi, nonché a ripulire e mettere in sicurezza l’area affinché sia impedito l’accesso a estranei, inoltre ad intervenire periodicamente a mantenere le condizioni di sicurezza e salubrità degli ambienti. La situazione attualmente è fuori controllo».
La storia recente della ex fornace, prima di ridursi all’attuale rudere in preda a topi ed erbacce, è una serie di tentativi non riusciti di recupero urbano. Nel Pat 2012, l’area attorno allo storico edificio tornava a essere considerata “zona di sviluppo”, ma senza lavori previsti. Del 2014 è poi un nuovo progetto architettonico di recupero, con un intervento che prevedeva la riqualificazione dell’edificio storico con la demolizione e ricostruzione delle superfici accessorie e destinazione ricettiva e commerciale.
«La fornace è un edificio privato», spiega ancora De Pieri, «chi lo occupa abusivamente commette un reato e pone a rischio la propria incolumità, considerato che l’edificio è dichiarato inagibile e pericolante. Un problema che però riguarda la proprietà e non l’amministrazione, in quanto è il proprietario in caso si incidente a rischiare la denuncia. In questi casi, si devono avvisare le forza di pubblica sicurezza e intervenire con i servizi sociali».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia