Ex Emeroteca ai Musei Civici «Ospiterà caffetteria e libri»
MESTRE. La giunta Brugnaro cambia idea. Non ci sarà il secondo bando per far gestire ai privati l’ex Emeroteca di via Poerio dopo il primo, andato deserto.
L’edificio che si affaccia su piazza Ferretto tornerà ai cittadini. Lo annuncia Luigi Brugnaro. «L’emeroteca di via Poerio pensiamo di darla in gestione alla Fondazione musei civici, trasferendo qui i libri antichi del Correr che devono trovare un’altra collocazione, per problemi di pesi e di ristrutturazioni da fare», spiega.
E continua: «Pensiamo di portarli nei due piani alti della palazzina e di riportare nei piani più bassi di nuovo il servizio di lettura di giornali assieme ad una caffetteria, sempre gestita dalla Fondazione». Una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno alla vernice della mostra della Biennale Arte, a Forte Marghera.
«Portiamo un pezzo di cultura storica di Venezia a Mestre che è città con una grande storia, senza fare operazioni nostalgia», precisa.
«L’archivio dei libri antichi del Correr per problemi di pesi e per liberare nuovi spazi espositivi per il Canova, possiamo portarla a Mestre mantenendo l’accesso a studiosi e letterati. Negli spazi sottostanti vorremmo lasciare la possibilità di leggere i giornali in uno spazio che avrà anche dei video, al muro, per visionare, per esempio, le foto dell’archivio Giacomelli che non viene oggi sufficientemente valorizzato».
L’ex emeroteca tornerà «luogo pubblico di incontro dedicato ai cittadini», dice il sindaco che pensa che la cultura può fare molto per rilanciare Mestre, città piena di giovani.
Un cambio di marcia evidente per un edificio centralissimo e chiuso da quattro anni su cui un privato avrebbe dovuto investire almeno 1 milione di euro. Brugnaro risponde: «I vecchi percorsi non erano perseguibili. Non sono arrivati i privati. Qualcuno aveva detto che sarebbe venuto e poi non lo ha fatto e le gare pubbliche servono anche a questo e ora da un problema, spostare i libri del Correr, stiamo lavorando ad un progetto che ne risolve due e apre nuove opportunità. Portare l’arte antica dove ci sono migliaia di giovani può portare a nuovi pezzi di storia da scoprire e raccontare. Evitiamo di affittare magazzini per collocare quei libri antichi e li portiamo a Mestre valorizzandoli. Studi e calcoli dei costi sono in corso ma con gli utili della Fondazione pensiamo di farcela. E lo facciamo in un luogo che è davanti al museo M9, vicino alla biblioteca di villa Erizzo che stiamo ingrandendo e al Centro Candiani dove pensiamo di realizzare un polo di arte contemporanea, sempre gestito dalla Fondazione musei. Ci stiamo lavorando: appena pronto lo presentiamo». —
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