Ex De Amicis degradata «Diventi sede di museo»
In centinaia venerdì pomeriggio hanno affollato piazzetta Pellicani, in centro a Mestre, dov’è andata in scena “La strana storia dell’ex scuola De Amicis”, l’evento organizzato dal Presidio permanente Mestre Terraferma e dall'Associazione culturale Città di Mestre con il patrocinio della Municipalità per attirare l'attenzione di amministratori e cittadini sullo stato di degrado e incuria in cui versa l'edificio storico, un pezzo di città abbandonato che sta marcendo all'entrata della piazza.
La rappresentazione open air messa in scena degli attori dell'Officina del Teatro alla Murata, ha raccontato le “peripezie” dell’ex villa, le idee e i progetti che si sono susseguiti, finché non è rimasto così, monumento ai tanti interventi lasciati a metà della città. Poco distante c’è l’ex Cassa di Risparmio, con una scritta “vendesi” che campeggia da anni, anche quella in stato di abbandono e dulcis in fundo in via Pio X, attaccata all’ex De Amicis c’è a la Torre di San Lorenzo, l’ incompiuta completamente deserta i cui impalchi stanno cadendo a pezzi.
Dopo la rappresentazione è stata presentata l'opera prima della scrittrice mestrina Caterina Ferruzzi “La forma delle Nuvole”. L’associazione Presidio permanente Mestre terraferma, un coordinamento spontaneo di associazioni culturali mestrine e veneziane che si occupano della città, ha formulato una serie di proposte per il sindaco, Luigi Brugnaro: «L'assoluta priorità», spiegano, «è la creazione di un museo della Città di Mestre che i mestrini attendono da oltre mezzo secolo. Pochi giorni fa, all'inaugurazione dello spazio per matrimoni nella Provvederia, la pittrice Anna Urbani De Gheltof ha voluto ricordare la vicenda del proprio illustre antenato, Giuseppe. De Gheltof ricercò, collezionò e donò al Comune i reperti che avrebbero dovuto costituire il primo nucleo del nascituro Museo di Mestre. Il lavoro serio, appassionato e straordinario di questo benefattore rischia di essere vanificato dall'incuria con cui vengono tenuti i reperti, tra cui alcuni di epoca paleoveneta e romana, attualmente in un magazzino in Quartiere Pertini».
«Siamo convinti», affermano «che la scelta migliore sia l'ex scuola De Amicis, per la sua centralità, il suo attuale abbandono, i documenti ufficiali delle giunte precedenti che la individuavano già come sede museale, la possibilità di comporre un circuito virtuoso con la vicina Torre, alla quale potrebbe in futuro venire collegata, creando anche un accesso alternativo alla scala». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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