Ex calciatore morto Medico indagato per omicidio colposo
FOSSALTA. Per l’improvvisa morte a 48 anni di Water Zadro, dirigente della Fossaltese calcio e commesso nel negozio “Bidon la Scarpa”, c’è un indagato con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Si tratta del primario di medicina generale dell'ospedale di San Donà, Giovanni Mazzanti, 62 anni, residente in provincia di Udine, a Reana del Rojale.
È un atto dovuto, precisano gli inquirenti, a seguito di un esposto dei familiari di Zadro, che vogliono fare piena luce sulla vicenda. Poco prima di morire, secondo quanto accertato dai magistrati di Pordenone, Zadro aveva iniziato una cura per guarire dall'artrite reumatoide. Una cura “sperimentale”, come viene definita nel provvedimento. La famiglia vuole capire se esiste una correlazione tra il farmaco che Zadro aveva cominciato ad assumere (il Cimzia, noto come certolizubam pegol) e la sua morte. Intanto però è stato rilasciato il nulla osta per i funerali. Ieri sera si è recitato il rosario nell'asilo di Fossalta, sede delle cerimonie religiose per l'inagibilità della chiesa di San Zenone. Nell'istituto questa mattina alle 10.30 verranno celebrate le esequie. La morte del 48enne Walter Zadro, che ha lasciato nel dolore la moglie Sabrina Drigo la figlia Giulia oltre alla madre Elda e ai fratelli Marisa, Danilo e Luciano, ha suscitato molto sconcerto e dolore nella comunità di Fossalta. Zadro era conosciuto non soltanto per l'attività di commesso nel negozio di Bidon; ma soprattutto, per la sua carriera di ex calciatore con le maglie di San Giorgio al Tagliamento in ambito giovanile; Libertas Ceggia, Gruaro e Fossaltese. «Vogliamo capire come sono andate le cose», – ha riferito il cognato Massimo Drigo, in passato suo compagno di squadra, «noi familiari ci battiamo per sapere se c'è una relazione tra il farmaco che stava assumendo e la sua morte». Ieri mattina il medico legale e anatomopatologo pordenonese Giovanni Del Ben ha eseguito l'autopsia nella cella mortuaria di Portogruaro. I risultati saranno pronti entro 60 giorni. Il consulente dovrà stabilire se “sussistono responsabilità e condotte omissive dei medici e del personale sanitario degli ospedali di Portogruaro e San Donà”.
Rosario Padovano
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