Ex assessore e candidato sindaco leghista
Da giovane era scampato alla morte per miracolo dopo uno spaventoso incidente in moto lungo la provinciale Opitergina: da allora si era sempre dato da fare per la sicurezza sulle strade. Fabrizio Fievoli avrebbe compiuto 46 anni il prossimo 22 agosto. Si divideva tra la sua casa in via Chiesiol a Mansuè e la moglie Rossella Chinelli e la loro bambina che invece risiedevano a Trieste.
Nella vita aveva svolto diversi lavori. Attualmente era consulente aziendale nel settore del recupero crediti. Percorreva quel tratto di autostrada almeno due volte a settimana e lo conosceva quindi benissimo. Fabrizio Fievoli era molto conosciuto a Mansuè dove per dieci anni era stato un severo e attento assessore all’ambiente e alla sicurezza. Nel 2014 si era candidato a sindaco: i cittadini non lo avevano premiato e ne era rimasto visibilmente deluso, ma non per questo aveva smesso di essere battagliero. Si era infatti adattato alla posizione di consigliere di opposizione e cercava sempre di portare il suo contributo.
Negli anni da assessore si era battuto molto contro gli “ecofurbi”, che abbandonano i rifiuti lungo i fossi e le strade, arrivando a frugare tra le immondizie abbandonate per rintracciare i colpevoli. A Fievoli si deve l’introduzione sul territorio degli speed check per il controllo della velocità: il motto di Fievoli era infatti ridurre la velocità senza fare cassa con le multe.
Fievoli militava da sempre nella Lega Nord e credeva fermamente che la buona amministrazione e la buona politica potessero migliorare la vita dei cittadini. «Non ci sono parole per una tale tragedia se non esprimere la massima vicinanza ai famigliari», è il commento di Stefania Buran, segretaria della circoscrizione Opitergino-Mottense della Lega, «Fabrizio era entrato in Lega nei primi anni ’90, poco più di un ragazzo».
Claudia Stefani
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia