Ex allevamento Boldini, rischio stangata

MOGLIANO. Riqualificazione negata nell’ex allevamento Boldini: il Consiglio di Stato stanga il comune di Mogliano che rischia ora una richiesta danni per oltre 800 mila euro.
L’organo supremo si è espresso recentemente sui ricorsi presentati nel 2015 dall’azienda agricola di Paolo e Massimo Pesce (Agrisviluppo) contro l’amministrazione moglianese. Oggetto del contendere: la bonifica dall’amianto di un’area di 3.000 metri quadrati tra la tangenziale Nord, il Terraglio e il fiume Zero.
Lo storico allevamento di galline ovaiole della famiglia Boldini, negli anni scorsi è stato acquistato dall’azienda dei fratelli Pesce di Noale. Nel 2014 i nuovi acquirenti, sfruttando i contributi regionali del piano di sviluppo rurale, avevano presentato al comune di Mogliano un piano di risanamento edilizio e di contestuale bonifica della copertura in eternit. «Il Comune», spiega l’avvocato Andrea Michielan, «prima ha bloccato la richiesta di effettuare i lavori di riqualificazione ambientale e risanamento, facendo perdere ai proponenti un contributo regionale di 240mila euro, definito dal dpr 380/2001. Poi ha imposto la rimozione della copertura in eternit attraverso un’ordinanza, a cui è stato dato regolarmente corso sostenendo spese per 600 mila euro. Ci riserviamo di valutare i danni subiti conteggiando oltre a questi costi anche il depauperamento delle strutture avvenuto in questi due anni».
«Non chiedevamo niente che non fosse una semplice ristrutturazione delle strutture già esistenti», spiega Paolo Pesce, titolare di Agrisviluppo, «non erano previsti ampliamenti o attività diverse da quella agricola. Abbiamo presentato la richiesta in adesione al piano regionale di sviluppo rurale, il comune non solo non ha risposto nei termini, facendo scadere la possibilità di attingere al finanziamento pubblico, ma ha pure bocciato la pratica, e dopo il diniego ha inviato, nel giro di poche settimane, un’ordinanza di rimozione dell’amianto».
Pur ottemperando alle richieste contenute nell’ordinanza, l’azienda Pesce, attraverso i legali dello studio Primo Michielan di Mogliano, ha presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
Matteo Marcon
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