Evoluzioni in taxi, cancellate dalla multa

Dieci motoscafisti hanno ottenuto il via libera dal giudice monocratico e se la caveranno pagando 105 euro ciascuno

Se la caveranno pagando una multa di 105 euro nove dei tassisti finiti sotto inchiesta per inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione previsto dal Codice della navigazione. Ieri, infatti, il giudice Fabio Moretti ha accolto la richiesta di oblare avanzata dai loro difensori e ha rinviato l’udienza per l’atto finale al 30 gennaio del prossimo anno.

Sono Alessandro Tassan (48 anni, Mestre), Roberto Rossi (51, Venezia), Roberto Caratti (45, Mestre), Marco Stampetta (41, Carpenedo), Sandro De Bianchi (63, Mestre), Gianfranco Bullo (36, Venezia), Marco Seguso (34, Chirignago), Alessandro D'Este (57, Venezia) e Filippo Costantini (44, Venezia). Il decimo, Stefano Brocca (51 anni, Lido) ha dimostrato di aver già pagato la multa.

Secondo la Guardia costiera, che ha compiuto gli accertamenti, i tassisti compivano vere e proprie evoluzioni nautiche molto pericolose per far divertire con il brivido centinaia di turisti, in particolare coreani. Il pubblico ministero aveva anche ottenuto il sequestro preventivo di due taxi, l' "Annalisa" di Pieluigi Scultz (51 anni, Venezia) e il "Gufus Zen" di Jacopo Cadori (29, Marghera). A "incastrarli" i video registrati, tra il luglio e il settembre 2013, dalle forze dell'ordine mentre compivano le evoluzioni a forte velocità in canale della Giudecca e nel bacino della Marittima. Niente sequestro per gli altri dieci indagati: la decisione di mettere i sigilli solo alle imbarcazioni di Scultz e di Cadori si doveva al fatto che i due tassisti erano stati immortalati da foto e riprese in ben tre diverse occasioni il primo e due il secondo, mentre gli altri dieci solo una volta erano stati ripresi dalle telecamere. A segnalare che cosa accadeva davanti ai loro occhi sono stati in particolare i dipendenti della "Conepo Servizi" (Compagnia nettezza portuale), la ditta che si occupa di ritirare i rifiuti dalle navi da crociera e dai traghetti non appena entrano nelle banchine della Marittima. Si avvicinano e si accostano alle navi in barca e più volte avrebbero rischiato di cadere in acqua durante il loro servizio a causa delle onde provocate dalle evoluzioni dei taxi pieni di turisti asiatici che passano poco distanti. Secondo le accuse, il pericolo causato da quelle evoluzioni sarebbe duplice: da un lato quello della caduta in acqua dei passeggeri dello stesso taxi, la maggior parte dei quali trovano all'esterno dell'abitacolo della lancia e le seguono emettendo gridolini d'entusiasmo; dall'altro, vista anche l'alta velocità con cui vengono eseguite (il limite è di 11 chilometri all'ora), il rischio è quello di provocare incidenti ai mezzi che percorrono lo stesso canale.

A differenza dei dieci finiti davanti al giudice Moretti ieri, Scultiz e Cadori, difesi dagli avvocati Giorgio Pietramala e Luca Pusateri, non potranno cavarsela pagando una semplice multa, ma saranno processati dal giudice Sonia Bello mercoledì 16 novembre. Oltre alla violazione dell’articolo del Codice della navigazione, devono infatti rispondere anche di quello previsto dal codice penale, attentato alla sicurezza dei trasporti.

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