“Eve”, da una T-Shirt fondi contro la violenza sulle donne

Il logo, ideato da due tassisti, stampato su magliette e cappelli: raccolti 6 mila euro

VENEZIA. Uomini schierati contro la violenza sulle donne. Ieri mattina i tassisti Michele Molin e Daniele Panizzi hanno presentato a Ca’ Farsetti, alla presenza della vicesindaco Lucia Colle, i risultati della raccolta fondi “Eve”, dal nome biblico della prima donna Eva.

«Gli episodi di ferocia contro le donne che stanno aumentando», hanno spiegato i due, «ci hanno spinti a fare qualcosa. Siamo uomini, padri di figlie e di figli e noi stessi figli di donne. Volevamo lanciare un segnale culturale molto forte». I due hanno registrato il logo e lo hanno poi stampato su magliette e cappellini, venduti a 20 euro. Nel giro di poco tempo hanno raccolto 500 firme, in gran parte di uomini, e seimila euro che hanno donato al Centro Antiviolenza di Mestre, rappresentato ieri da Gabriela Camozzi e dalla dirigente Settore Culture Angela Fiorella.

Il prossimo progetto sarà quello di raccogliere fondi per destinarli alla famiglia di Chiara Insidioso, la ragazza che nel 2014 è stata ridotta in fin di vita dal suo ex fidanzato. La somma raccolta adesso servirà per aiutare una donna veneziana che a breve uscirà da una delle due case protette per ricominciare a farsi una vita e l’altra per aiutare le donne che arrivano al Pronto soccorso e che necessitano di un paio di giorni di protezione prima di decidere dove destinarle. Attualmente nelle due case protette ci sono due ospiti, una straniera e una italiana, con rispettivi figli.

In media all’anno il centro Antiviolenza prende in carico 300 donne, delle quali un quarto straniere. Una di quelle attualmente in casa protetta ha usufruito per la prima volta del protocollo avviato a giugno con l’Inps che, nel caso di riconoscimento di violenza, garantisce di tre mesi di copertura al lavoro.

«Non appena abbiamo iniziato a far circolare il messaggio», hanno raccontato i due promotori dell’iniziativa, «tantissima gente ci ha chiamati. Il logo non è solo un disegno, ma un messaggio che chi lo indossa sta dando chiaramente».

Il passaparola è arrivato fino in Argentina e ha raggiunto il pugile campione del mondo Sergio Martinez, impegnato a sua volta in una campagna simile, che ha comprato e indossato la maglietta, come si vede nel gruppo FB «Eve» dove si possono leggere tutti gli aggiornamenti.

 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia