Evasione fiscale, rabbino a processo
VENEZIA. Per tre anni nulla sarebbe stato dichiarato al Fisco, evadendo Iva e imposte sui redditi per 995mila euro. I proventi dell’evasione, inoltre, sarebbero stati reinvestiti per aprire il ristorante ebraico kosher “Gam Gam” a due passi dal ponte delle Guglie, oltre che per acquistare appartamenti.
Ieri, al termine di una lunga udienza preliminare che proseguiva da mesi, la giudice per l’udienza preliminare Marta Paccagnella ha rinviato a giudizio il rabbino Sion Yehiel Banin Rahamim (avvocato Riccardo Piazza), 54 anni, ex amministratore unico della società “Only One” che gestisce negozi di bigiotteria, con le accuse di omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e, per quest’ultimo reato, anche Beth Linder Dawn, 48 anni (avvocato Dario Stevanato), moglie del rabbino. La prima udienza è fissata per l’8 maggio. A sostenere l’accusa sarà il pubblico ministero Roberto Terzo che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza scattate nel 2015 e culminate con il sequestro con mantenimento d’uso del “Gam Gam”, che quindi continua a lavorare, e degli altri immobili oggetto della contestazione.
Stando alle accuse, Sion Yehiel Banin Rahamim avrebbe omesso di presentare le dichiarazioni annuali per le imposte dirette e l’Iva relative agli anni 2010, 2011 e 2012 della società “Only One”. E questo nonostante il volume d’affari non dichiarato fosse stato di 1,6 milioni nel 2010, a fronte di un’Iva di 321mila euro e Ires per 100mila; 1,256 milioni nel 2011, su cui 254mila euro di Iva e 60mila di Ires; 955mila euro nel 2012, di cui 200mila di Iva e 58mila di Ires. «Banin è dimissionario dal 2009 e nel periodo successivo la società di fatto è stata gestita dai soci», chiarisce il difensore Riccardo Piazza. Banin si sarebbe disinteressato delle dichiarazioni fiscali, certo che avrebbero provveduto i soci.
Secondo la Procura, poi, Banin Rahamim, in concorso con la moglie Linder Dawn, per sottrarsi al pagamento di 995mila euro di evasione della società “Only One”, di 1,6 milioni per debiti erariali della stessa società accumulati tra il 2006 e il 2009 e di 264mila euro di debiti erariali personali, avrebbe usato i soldi dell’evasione per l’acquisto di immobili e per l’apertura della società che gestisce il ristorante, tutto intestato a Linder Dawn. E questo con l’obiettivo di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva nei confronti di Banin Rahamim.
Tra i beni acquisiti, la società “Ristorazione e Catering che gestisce il ristorante “Gam Gam” e quattro immobili in centro storico, uno dei quali acquisito per metà. Tutti beni, questi, che attualmente sono sotto sequestro. «Dimostreremo che non c’è stata alcuna intestazione fraudolenta», chiarisce l’avvocato Piazza, «La signora ha acquistato gli immobili attraverso mutui e per la società ha usufruito di finanziamenti personali».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia