Evasione fiscale per sette milioni di euro, undici denunciati
PORTOGRUARO. Un'evasione da sette milioni di euro, a cui corrisponde un'evasione di imposte dirette superiore al milione di euro. Non solo: erano state emesse fatture per operazioni inesistenti per un importo di circa 8 milioni, da cui deriva un recupero di Iva di 2,7 milioni. I finanzieri del Gruppo di Portogruaro hanno sgominato un'organizzazione di imprese nel settore dell'ingrosso degli imballaggi che aveva messo in piedi una vasta frode fiscale: undici le persone denunciate alla Procura di Pordenone, a diverso titolo, per associazione a delinquere e reati tributari.
Le sette imprese, grazie a un giro di fatture false relative a operazioni in realtà mai avvenute, abbattevano i loro redditi attraverso l’incremento fittizio dei costi sostenuti che venivano fatti confluire nelle rispettive dichiarazioni, sempre regolarmente presentate. La frode, spiegano dalla Guardia di Finanza, è stata attuata attraverso la creazione di imprese “ad hoc”, le cosiddette "cartiere" le quali, amministrate ufficialmente da prestanome ma gestite nella realtà dagli ideatori della frode, non hanno mai esercitato alcuna attività. Il loro scopo, infatti, era solo quello di emettere fatture che attestassero prestazioni in realtà mai avvenute nei confronti di aziende realmente operative che utilizzavano tali costi fittizi per abbattere i loro redditi.
Tutto ciò, oltre a consentire un’ingente evasione di imposta, dava a tutte le imprese dell’organizzazione, comprese le “cartiere”, un'immagine di grande operatività che veniva sfruttata agli occhi degli istituti di credito per ottenere fidi bancati o sconti di fatture. In questo modo era possibile realizzare flussi rilevanti di denaro tra le imprese coinvolte nel sistema di frode, senza che alla base vi fosse alcuna ragione economica derivante da reali prestazioni svolte.
Un ruolo di primo piano veniva svolto dal consulente fiscale delle imprese che, avendo un quadro d’insieme della situazione delle aziende coinvolte, garantiva la coerenza di tutta la documentazione fiscale e una gestione della contabilità tale da mascherare la reale situazione economica delle imprese stesse e le illecite attività messe in atto. L’attività dei finanzieri di Portogruaro ha permesso inoltre di accertare il coinvolgimento di altre16 imprese che, seppur con un ruolo marginale, hanno a loro volta emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti delle 7 imprese.
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