«Eutanasia, io la voglio». In un giorno raccolte 500 firme
di Mitia Chiarin
MESTRE. «Siamo partite da casa apposta per venire a firmare». Corinna e Marina, madre e figlia, sono arrivate in piazza Ferretto con la bicicletta, ieri mattina, puntando decise sul banchetto gestito da Kathia Vigato e gli attivisti dell’Uaar, l’associazione degli atei e agnostici che si mobilitano da giorni per raccogliere le firme con l’associazione Coscioni e i Radicali a favore della proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale. Dopo di loro arriva una signora con gli occhiali scuri. Lei firma, il marito resta qualche metro più in là. Dice che non gli interessa. La consorte arriva e spiega: «Io sono per l’eutanasia e firmo. Lui fa invece quello che vuole».
Anche in centro a Mestre, la città dove viveva Piera Franchini, la protagonista del video della campagna pro eutanasia, il tema divide. Chi non è d’accordo si tiene lontano; a firmare arrivano persone convinte e informate. «In media firmano 180 persone ad ogni banchetto che organizziamo. Il massimo lo abbiamo avuto a forte Marghera il 1° maggio con una ressa di gente e giovani», spiegano gli attivisti dell’Uaar. Ieri, a fine giornata, le firme raccolte in piazza Ferretto hanno superato quota 320 e i moduli a disposizione sono finiti e si è dovuto reperirne di nuovi. A Marghera l’analoga iniziativa al mercato, spiega Franco Fois, ha visto un centinaio di firme.
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