Europee, il voto all’estero sarà scrutinato a Marghera

Quasi duemila persone mobilitate tra presidenti di seggio, scrutatori, segretari, delegati e impiegati delle Anagrafi oltre ai rappresentanti di lista dei partiti.
Solo a Venezia, comune capoluogo di provincia e del Veneto, per l’appuntamento di domenica prossima con le elezioni europee si muoverà un esercito di persone. Seggi aperti dalle 7 alle 23, lo spoglio sarà nella notte.
In una città dove sono poco più di 200 mila i cittadini chiamati alle urne, si stima, che il rapporto sia di una persona impegnata a garantire l’operatività dei seggi ogni 100 votanti. Sono 256 le sezioni di voto in città. Sei persone compongono ogni seggio (presidente, segretario e quattro scrutatori) a cui si aggiungono per le elezioni Europee 61 seggi speciali per lo scrutinio dei voti degli italiani all’estero, che hanno votato presso i consolati. Questo perché Venezia è il comune capoluogo e funge da collettore a livello della circoscrizione Nordest dei voti di quanti vivono all’estero ma sono originari di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Emilia Romagna.
Per l’occasione i 61 seggi speciali del voto all’estero sono ospitati al padiglione Antares, al Vega di Marghera, in via della Libertà. Schiere di scrutatori mobilitati dalle 20 di sera di domenica, per iniziare lo spoglio dopo le 23, quando si chiederanno le urne.
I plichi con le schede votate presso i consolati europei dagli italiani della circoscrizione Nordest all’estero arriveranno domenica, pronti per lo spoglio nei 61 seggi. Organizzare una macchina di questo tipo significa inviare centinaia di mail e fare centinaia di telefonate. Alla macchina elettorale veneziana vanno aggiunti ai 256 seggi cittadini di centro storico e terraferma e i 14 seggi speciali realizzati in case di cura e ospedale. 81 sono i delegati dell’ufficio Elettorale del Comune, chiamati a tenere i raccordi tra ufficio centrale e sezioni.
Gli aventi diritto al voto sono 201.116 (stando ai conteggi della Prefettura di Venezia al quindicesimo giorno prima delle elezioni), tutti chiamati alle urne. 94.756 sono gli uomini mentre le donne sono in maggioranza: 106.360.
In tutta la provincia sono previste 821 sezioni di voto dislocate in 44 Comuni; gli aventi diritto al voto sono 683.295 cittadini. Gli uomini sono 329.625 e le donne 353.670.
Oltre al capoluogo, che ha il maggior numero di sezioni di voto, si contano 50 sezioni di voto a Chioggia; 40 quelle di San Donà di Piave; 35 quelle di Mira e 30 a Mirano.
Nell’elenco degli elettori chiamati alle urne a Venezia sono inseriti stavolta anche 315 cittadini comunitari che hanno chiesto di votare qui e non in patria per le proprie elezioni europee. Tra di loro, spiegano dall’ufficio elettorale, ci sono cittadini francesi, spagnoli, polacchi. All’ultimo momento, vista l’incertezza sulla vicenda della “Brexit” non ancora scattata in Inghilterra, sono stati inseriti nell’elenco anche i cittadini inglesi, che hanno fatto richiesta, di votare qui per i loro rappresentanti in Europa. La comunità più rappresentata in città è quella dei rumeni. La Prefettura di Venezia , intanto, ha pubblicato anche il facsimile della scheda di voto, che sarà di colore arancione. Diciassette sono i partiti a caccia di un voto .
Primo in alto a sinistra Europa Verde. Ultimo in basso a destra, Casapound. —
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