Eurocostruzioni in crisi Il Comune apre un tavolo

Jesolo. Iniziativa dell’amministrazione in aiuto agli operai in cassa integrazione Il vicesindaco Rugolotto: «Con le categorie studieremo le soluzioni possibili»
Di Giovanni Cagnassi
Jesolo (VE):.municipio di Jesolo..13/11/2000 © Light Image Studio..Morsego.
Jesolo (VE):.municipio di Jesolo..13/11/2000 © Light Image Studio..Morsego.

JESOLO. Eurocostruzioni verso il concordato e la cassa integrazione dei dipendenti, il Comune ora pensa a un tavolo con le associazioni di categoria per affrontare la crisi nell'edilizia sul litorale.

L'obiettivo è iniziare a coordinare corsi e formazione per cercare di reintegrare chi è rimasto senza lavoro. Le difficoltà dell'Erocostruzioni, che ha chiesto il concordato dopo vari problemi affrontati in questi anni, hanno interessato anche altre realtà collegate direttamente o indirettamente all'edilizia. Basti pensare alla Jmel, Rosin Serramenti, Visedil, solo per citarne alcune. Un centinaio almeno di operai e dipendenti sono rimasti senza lavoro a Jesolo. La situazione dell'Eurocostruzioni è precipitata con l’aggravarsi della crisi del settore, il peso del coinvolgimento nella crisi di un altro colosso della costruzioni del Trentino Alto Adige, la Edlbeton Trento S.p.A., costretta a presentare al Tribunale di Trento la domanda di concordato preventivo, non riuscendo a far fronte al pagamento dei propri debiti per 82 milioni di euro, di cui circa 9 milioni verso i propri fornitori e appaltatori. Tra questi, la Eurocostruzioni, cui era stata appaltata la costruzione del complesso alberghiero “Almar”, primo albergo cinque stelle di Jesolo. «Il Comune può cercare di fare qualcosa di concreto», spiega il vice sindaco, Roberto Rugolotto, «organizzando questo tavolo ufficiale con le categorie per capire motivazioni e soluzioni di una crisi che evidentemente non interessa solo il nostro territorio, sicuramente molto colpito. Pensiamo a dare nuove possibilità di impiego a chi nell'edilizia è rimasto senza lavoro e adesso può formarsi per rientrare nel mondo del lavoro».

Il sindaco, Valerio Zoggia, appare preoccupato per questa notizia che ha riguardato un'altra impresa storica della città. «Purtroppo non è l'unica azienda ad aver attraversato questi momenti così difficili», dice il primo cittadino, «il Comune non resterà fermo e cercheremo di fare il possibile, anche se questi sono i problemi che rientrano nel privato e nell'impresa». Il prezzo del mattone per adesso tiene ancora a Jesolo, nonostante le vendite siano ridotte notevolmente e il mercato sia fermo. Il presidente provinciale della Fimaa, Alessandro Simonetto, ai vertici della federazione provinciale degli agenti e mediatori d'affari, aveva da tempo indicato nella riqualificazione e ristrutturazione degli immobili la strada da percorrere per affrontare la crisi del settore immobiliare. Non più costruzioni nuove al lido, dove sono sorti tanti grattacieli e torri, ville e villette, residence, spesso vuoti e difficili da vendere, ma un lento e inesorabile percorso di riqualificazione di immobili vetusti o addirittura fatiscenti che ancora si vedono a Jesolo, anche lungo le direttrici principali della città. Le ristrutturazioni potrebbero dare intanto nuovo lavoro a chi non ne ha e contribuire all'immagine della città balneare.

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