Eurocostruzioni, concordato 52 vanno in cassa integrazione

La ditta jesolana è stata travolta dalla crisi dell’altro colosso dell’edilizia, la Edilbeton Trento Spa dalla quale aveva avuto l’appalto per l’albergo “Almar”, il primo cinque stelle della città
Di Giovanni Cagnassi
FRIGO TREVISO LAVORI AREA APPIANI AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
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JESOLO. Eurocostruzioni chiede il concordato e i 52 dipendenti sono in cassa integrazione. La società, leader nel settore della costruzione di complessi turistici residenziali e commerciali, restauro di beni architettonici di pregio, anche di proprietà di istituti religiosi, si è dovuta arrendere. La situazione è precipitata con l’aggravarsi della crisi del settore, con il grande peso che ha avuto il coinvolgimento della stessa nella crisi, di dimensioni più ampie, di un altro colosso della costruzioni del Trentino Alto Adige, la Edilbeton Trento Spa.

«Quest’ultima», hanno precisato i vertici aziendali, «si accinge a presentare davanti al Tribunale di Trento domanda di concordato preventivo “in bianco”, non riuscendo a far fronte al pagamento dei propri debiti per 82 milioni, di cui circa 9 milioni verso i propri fornitori e appaltatori. Tra questi, proprio Eurocostruzioni, alla quale era stata appaltata la costruzione del complesso alberghiero “Almar”, unico cinque stelle a Jesolo che ha aperto la scorsa stagione. Ciò ha compromesso anche l’operatività aziendale di Eurocostruzioni, ora Eucos Srl in liquidazione, obbligandola a mettere in cassa integrazione il personale e a tentare una soluzione concordataria della crisi».

È stato presentato il ricorso avanti il Tribunale di Treviso che ha concesso il termine massimo di 120 giorni per la presentazione del piano definitivo di concordato, tenuto conto che non erano pendenti domande di fallimento. La ditta jesolana, con sede in via Roma destra, sta vivendo una crisi che si prolunga ormai da lungo tempo. Anche in una città come Jesolo, ma poi si sono aggiunte le aziende che non hanno pagato i lavori eseguiti, con crediti importanti maturati nel tempo dalla Eurocostruzioni che non hanno permesso all’azienda di rialzarsi. Sembra che si parli di cifre elevate. Le ragioni sono dunque molteplici, ma tutte in qualche modo da accostare alla crisi dell’edilizia che ha colpito anche un territorio come Jesolo, dove il mattone è da più di 20 anni l’industria portante assieme a quella del turismo. L’Eurocostruzioni ha lavorato molto in città ed è stata sempre una realtà molto solida che fino a qualche anno fa nessuno mai si sarebbe immaginato in difficoltà.

I sindacati hanno lavorato in silenzio e sono riusciti, assieme ai vertici della Eurocostruzioni a ottenere la cassa integrazione straordinaria per i 52 dipendenti dopo il sì anche della Provincia, dove si è riunito il tavolo a suo tempo.

Per il momento, però, le organizzazioni sindacali non si sono volute esprimere. Hanno compiuto un primo passo per cercare di risollevarne le sorti e tutelare gli operai che stanno vivendo, con le loro famiglie, il periodo più buio. Da mesi si parlava delle difficoltà di questa ditta e adesso sono in tensione anche altre aziende che hanno lavorato con la Eurocostruzioni.

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