Estorsione a sfondo sessuale, arrestati
MIRA. Arrestati per estorsione a sfondo sessuale. Si tratta di una coppia di pregiudicati di Vigonza che fingendo un rapporto sessuale lungo un argine hanno iniziato a ricattare un giovane pescatore che per caso passava di lì. Ad arrestare la diabolica coppia sono stati i carabinieri di Mira. Sono stati arrestati e messi ai domiciliari Ivano Casalgrande, 52 anni e Pepita Cussadiè, 50 anni, di Pionca di Vigonza. L’estorsione di cui sono chiamati a rispondere sarebbe stata commessa tre settimane fa.
La coppia è conosciuta dai carabinieri per i precedenti. Nel pomeriggio di sabato 11 marzo, ha pensato di mettere a segno un’estorsione a “luci rosse”. I due si sono recati lungo l’argine dell’idrovia a Mira e hanno atteso l’arrivo del primo sconosciuto che passava. A cadere, involontariamente, nella trappola è stato un giovane pescatore sportivo. Mentre stava passando i due hanno finto un rapporto sessuale e con la portiera dell’auto aperta. Hanno quindi chiesto al giovane se voleva unirsi o solo guardare. Il pescatore imbarazzato ha declinato l’invito e si è diretto verso la propria auto per allontanarsi. La coppia, quindi, passava alla seconda fase del piano. I due raggiunto il ragazzo già vicino alla sua auto, pretendevano che questi consegnasse loro tutto il denaro che aveva in tasca quale prezzo per lo “spettacolo” a cui aveva assistito. Il giovane impaurito ha consegnato tutti i soldi che aveva al seguito, ossia 40 euro. La coppia, però, non paga del misero bottino, per rendere maggiormente plausibile la richiesta di altro denaro, intimidiva e minacciava il giovane, avvertendolo che se non avesse pagato altri soldi, sarebbero risaliti tramite la targa della macchina alla sua abitazione svelando ai familiari la vicenda. I due obbligavano il giovane a recarsi con loro al più vicino bancomat per effettuare un prelievo. Sfortunatamente però il conto corrente del giovane era vuoto. Non paghi intimavano alla vittima di recarsi al distributore di carburante e di pagargli un pieno con la carta ricaricabile notata poco prima nel portafogli. I due rimanevano a bocca asciutta perché anche la tessera carburanti elettronica era vuota.
La coppia, sempre più nervosa, tentava un’ultima carta: programmare un incontro alla chiesa di Dolo per la stessa sera durante il quale il ragazzo doveva consegnare 250 euro. Concordato l’appuntamento la coppia andava via. Il ragazzo trovava la forza di denunciare il tutto ai carabinieri. Fatte le dovute verifiche i militari organizzavano una trappola. Il ragazzo si presentava all’appuntamento con la busta. Ma all’interno non c’erano soldi ma solo fogli di carta. Ma quando c’è il passaggio della busta i due intuiscono la presenza dei carabinieri e scappano. Salgono sulla loro auto e tentano pure di investire i militari, passando con il rosso a un incrocio. Ma i carabinieri sapevano chi erano e ieri, ottenuta l’ordinanza, li hanno messi ai domiciliari.
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