Estorce mezzo milione a nonna e zio e li riduce in miseria
I carabinieri intervengono dopo che il trentenne aveva portato via ai due anziani parenti tutti i soldi lasciandoli senza nemmeno il necessario per mangiare. Da anni gli toglieva ogni avere e li minacciava e aggrediva perché non ne parlassero con nessuno
SCORZÈ. I carabinieri della stazione di Scorzé, nel pomeriggio di ieri, hanno sottoposto M.M., 33nne del posto, alla misura cautelare del “Divieto di Dimora” nel comune di residenza, in attesa della celebrazione del processo per i gravi delitti di estorsione e appropriazione indebita entrambi aggravati poiché commessi nei confronti dell’anziano zio, peraltro soggetto affetto da disabilità fisica, e della nonna paterna.
L’indagine, intrapresa dai carabinieri di Scorzè dopo una segnalazione da parte dei Servizi Sociali del Comune, permetteva di accertare che l’uomo avanzava nei confronti dello zio disabile e della nonna materna varie richieste estorsive, appropriandosi di una somma complessiva superiore ai 500.000 Euro. Si tratta di soldi che lo zio aveva in seguito a un risarcimento per la grave infermità sofferta dopo un incidente stradale, ma anche dalle normali somme delle pensioni di questi e della nonna. Il nipote gli ha portato via tutto, tanto da ridurre i due anziani alla soglia della estrema indigenza.
A preoccupare gli operatori dei Servizi sociali del Comune, oltre all’età avanzata dei due soggetti, erano state, appunto, le condizioni di miseria umana ed economica in cui la coppia era stata ridotta dal nipote, con continue condotte che andavano avanti sin dall’autunno del 2015.
I due erano contriti anche in stato di estrema frustrazione e terrore, poiché più volte minacciati ed aggrediti per impedire di denunciare la situazione ai carabinieri.
Venivano attivate immediatamente le indagini, che consentivano di individuare proprio nel nipote, che vive a due passi dai due, il soggetto che aveva avanzato le continue richieste di denaro e ricostruirne le condotte vessatorie nei confronti della coppia di anziani. Gli accertamenti venivano quindi condensati in una precisa e circostanziata informativa all’autorità giudiziaria, vagliata dal pubblico ministero che, considerata la bontà dell’indagine, informava il giudice delle indagini preliminari, esercitando l’azione penale, il quale a sua volta decideva di adottare la misura cautelare, proprio avuta contezza dell’estrema delicatezza della situazione in essere ed al fine di tutelare i due anziani da possibili altre angherie del nipote, che sono continuate con pressione crescente sino al recentissimo passato.
Con effetto immediato all’uomo veniva quindi imposto il divieto di dimora in Scorzé, in attesa della celebrazione del processo, mentre i militari stanno svolgendo ulteriori accertamenti sui contorni della triste vicenda.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video