«Estate salvata dai tedeschi e dal settore della nautica»
CHIOGGIA. «Quest'anno i tedeschi hanno salvato la stagione, ma per la prossima e tutte quelle a venire, occorre un cambio di marcia da parte degli amministratori comunali, provinciali e regionali». Primo bilancio, ieri mattina, della stagione estiva, a cura del Gruppo Turismo Chioggia. Luciano Serafini (Cisa Camping), Leonardo Ranieri (Unionmare), Fabrizio Boscolo (Gebis), Marino Masiero (Chioggia yacht group) e Marco Boscolo Camiletto (ConChioggiasì) hanno fornito, tra luci e ombre, il quadro di un'economia cittadina che, nel settore balneare, tiene e, qualche volta, eccelle, ma fortemente condizionata dal sistema-città e al sistema-istituzioni.
Fattori negativi che hanno pesato quest'anno: il maltempo, che ha posticipato l'estate “vera” a metà giugno e la sempre onnipresente stagnazione dei consumi. Conseguenza: un calo del 10% delle presenze sulle spiagge e degli arrivi nei campeggi (ma il calo delle presenze è rimasto sotto il 6%) fino al 30 luglio, ultimo dato ufficiale disponibile. Ma le informazioni raccolte presso gli operatori danno un recupero nel periodo seguente, grazie anche al prolungamento, oltre metà settembre, della stagione turistica. I turisti tedeschi sono tornati con un +17% e hanno compensato il calo dei pendolari italiani, più marcato nei giorni infrasettimanali, che costituiscono l'80% del turismo balneare a Sottomarina. Bene la nautica da diporto che ha tenuto (darsene grandi al completo, alcune piccole con un 10% di posti liberi) a fronte di cali, per questo settore, del 30-40% generalizzati sulla costa adriatica, ma si riduce la dimensione delle imbarcazioni (dai 12 agli 8-9 metri) che fanno base a Chioggia.
Anche i primi dati di Ascom confermano la tendenza, con cali vistosi della ristorazione tra maggio e giugno e una ripresa fino a settembre, ma con i negozi in sempre maggiore difficoltà. In questa situazione è fondamentale promozione e il consorzio ConChioggiasì ha ottenuto ottimi risultati dal portale internet, con 65mila accessi e un tasso di conversione (ovvero di visita seguita da acquisto) del 7%. Resta il problema delle risorse. Il Gtc continua a chiedere che per la promozione e la comunicazione («Le sagre non bastano») si utilizzino i proventi della tassa di soggiorno e che vengano avviati i progetti di infrastrutturazione leggera della laguna che possono arricchire l'offerta e creare molti nuovi posti di lavoro.
Diego Degan
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