Estate 2020 a Bibione, il sindaco: «Punteremo sulla flessibilità degli orari d’apertura»

Turismo post Coronavirus, Codognotto ha scritto al ministro Franceschini: «Abbiamo chiesto garanzie economiche per i lavoratori stagionali, rispetteremo le linee guida» 

BIBIONE. Il sindaco di San Michele Pasqualino Codognotto sta diventando anche assessore al lavoro. Infatti il primo cittadino sa che il turismo grazie a Bibione è un'industria, che impiega ogni anno circa 8 milalavoratori stagionali. In questo momento di grave emergenza sono loro la priorità.

In questa emergenza epocale i sindaci dei litorali sono chiamati a risolvere problemi enormi. I vostri dipendenti stagionali non godono degli ammortizzatori sociali. Come vi state muovendo?

«La rete nel nostro Comune sta funzionando a regime. Attraverso le donazioni abbiamo raccolto una cifra molto consistente, più di 8000 euro. Ricevo messaggi ogni giorno da persone che vogliono contribuire e ho attivato una galassia solidale anche con gli imprenditori. Abbiamo inoltre da soddisfare 300 persone sui buoni spesa».

Lei alcuni giorni fa, a nome dei sindaci del G20, i comuni con le maggiori presenze turistiche, aveva scritto una lettera al Ministro Dario Franceschini. Cosa vi ha risposto?

«Il ministro è stato molto gentile. Ci ha rassicurato sul fatto che il governo sta studiando nuove forme di sostegno. Franceschini ci ha garantito che terrà conto delle nostre idee. Noi avevamo proposto, attraverso una lettera, diverse cose, tra cui la garanzie economiche per i nostri lavoratori stagionali».

I protocolli sanitari non sono ancora disponibili, ci vuole tempo ma la stagione incombe. Le idee dei consorzi possono soddisfare l'amministrazione?

«Io credo che stiamo viaggiando nella direzione giusta. Tutti assieme. Dovremo eliminare le promiscuità. Verranno creati di sicuro aree giochi adattate e nuovi percorsi per camminare in sicurezza sulla spiaggia, rispettando i distanziamenti. Per i comportamenti da seguire nelle piscine, nei villaggi e negli alberghi attendiamo le linee guida sanitarie su cui sta lavorando la nostra Usl».

Un conto è la spiaggia, ma poi ci sono i ristoranti, le passeggiate in centro, le gelaterie. Per rispettare le distanze cosa inventerete?

«Torniamo a rispolverare un nostro cavallo di battaglia: la flessibilità. Attraverso le liberalizzazioni un gelataio può tenere aperto anche alle 3 di notte. Deve chiaramente fare in modo che i clienti non si abbandonino agli schiamazzi. La dilatazione degli orari può essere la carta vincente, e anche una scelta obbligata. Cambieremo le nostre abitudini. Siamo pronti». —

R.P.


 

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