Esplosione, è morto anche Simone
SAN STINO. Tragedia senza fine Sette Sorelle. Dopo quello di Sergio, morto a 68 anni, ha cessato di battere anche il cuore di Simone Mazzardis. Aveva 39 anni ed era dipendente della Pieffe Union, azienda della zona industriale di Magnadola, a Motta di Livenza. Sergio è mancato all'ospedale di Padova lunedì, Simone, ieri mattina. Erano ricoverati assieme, uno a poca distanza dall'altro, nel centro Grandi Ustionati. Fatale l'esplosione della bombola di Gpl della portata di 25 chilogrammi sabato sera nel un magazzino della loro abitazione di via Condulmer, che resta sotto sequestro. Sotto il profilo giudiziario la Procura di Pordenone ha chiesto ulteriori approfondimenti ai carabinieri della stazione di San Stino che, guidati dal comandante, il maresciallo Barozzi, sabato erano intervenuti dopo l'esplosione che ha semidistrutto l'abitazione di campagna.
Unica sopravvissuta alla disgrazia è la signora Rita Gaion, moglie di Sergio e madre di Simone, rimasta leggermente ferita alle mani. Rita è molto conosciuta per essere la sacrestana del paese. Aiuta in chiesa, proprio a Sette Sorelle. E ieri ventilava non solo l'ipotesi che padre e figlio venissero salutati in un unico funerale; ma che la cerimonia si svolgesse proprio nella piccola chiesetta della località di campagna di San Stino. Sarebbe probabilmente giusto così. A prevalere, nella giornata di ieri, sono stati il dolore e il silenzio. Non ci sono più parole per definire una tragedia che non può avere definizioni. Prima Sergio, poi Simone. stravolta la vita di tutti i familiari, in particolare di Rita Gaion, 64 anni. Per non parlare poi di Marco e Stefania, gli altri figli; gli altri fratelli dei deceduti. Marco lavorava assieme a Simone. Erano entrambi assunti alla Pieffe Union, azienda che opera nel settore del legno ed esporta in tutto il mondo. Gli studi tecnici Simone li aveva completati all'Itis da Vinci di Portogruaro. Per un periodo ha pure abitato vicino all'azienda, a Motta di Livenza, ma il richiamo della famiglia e del suo territorio, il verde di Sette Sorelle, lo hanno convinto a ritornare. L'atmosfera in seno alla fabbrica, ieri mattina, era comprensibile. «Simone Mazzardis», hanno ricordato i colleghi, «lavorava da noi da più di 10 anni ormai. Lascia un grosso vuoto dal punto di vista professionale e umano. Era un tecnico specializzato nel settore degli acquisti. La società è molto addolorata. Siamo vicini alla famiglia, dopo questa sciagura». La voce del popolo, quella di San Stino, non è affidata alle autorità comunali, ma al sacerdote, don Emilio Pupulin. «Pur vivendo a Sette Sorelle», dice il parroco, «la famiglia Mazzardis è legatissima e molto conosciuta a San Stino. Sergio e Simone Mazzardis erano legate alla chiesa come il resto dei familiari». Simone Mazzardis era un appassionato di montagna. Ora la sua nuova vetta è il cielo.
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