Esodo, Venezia crolla sotto quota 54 mila
VENEZIA. Esodo, nuovo record negativo: abbattuto anche il «muro» dei 54 mila residenti nella città storica. I dati aggiornati al 26 ottobre dell’Anagrafe della popolazione residente del Comune di Venezia dicono infatti che siamo a quota 53.986 abitanti. La maggior parte dei quali concentrati nei sestieri di San Marco, Castello-Sant’Elena e Cannaregio, con oltre 32 mila persone, contro le 21.600 circa che vivono invece tra Dorsoduro, San Polo, Santa Croce e Sant’Elena.
Nel novembre scorso, quando si snodò per la città “Venexodus”, la manifestazione dei residenti veneziani contro lo spopolamento della città, promossa dall’Associazione Venessia.com, il contatore della Farmacia Morelli in Campo San Bartolomeo - dove il corteo si concluse - segnava ancora 54.926 abitanti, e la protesta era legata all’abbattimento di quota 55 mila residenti. Ora, a distanza di meno di un anno, si è appunto già sotto i 54 mila. Regge decisamente meglio il Lido - con una comunità residenziale ancora viva e una minore pressione turistica rispetto al centro storico - che a fine dello scorso anno era a quota 16.604, e al 26 ottobre aveva ancora 16.553 residenti, con un calo di una cinquantina di presenze.
Il calo demografico si è negli ultimi anni rallentato - avendo ormai raggiunto lo “zoccolo duro” dei residenti - ma prosegue comunque, sulla base soprattutto del saldo negativo tra nati e morti, che non è compensato dall’arrivo di nuovi residenti. Si tratta, ormai, di una decrescita lenta, inferiore al due per cento l'anno, legata soprattutto appunto al saldo negativo tra nati e morti. Ciò che non si riesce proprio a fare ormai da molti anni - indipendentemente da chi sia alla guida dell'amministrazione comunale - è portare nuovi residenti in città, anche se esiste una popolazione presente per lunghi periodi in città - dagli studenti fuori sede ai proprietari di seconde case che passano comunque diversi mesi dell'anno in laguna - che andrebbe comunque considerata. Un calo che è inversamente proporzionale invece all’aumento del numero dei turisti che continua a salire e nasconde quindi visivamente gli effetti dell’esodo, mantenendo molto più elevato il numero complessivo dei pernottanti e dei “giornalieri” che passano per Venezia. Ma gli effetti del calo demografico sono già evidenti per la progressiva sparizione di negozi e esercizi commerciali di “vicinato” e legati appunto alla residenza, sostituiti da attività legate unicamente alla presenza dei turisti.
Stanno inoltre sparendo i quarantenni nella città storica. È uno degli effetti del calo dei residenti e dell'invecchiamento della popolazione in corso negli ultimi dieci anni "fotografato" di recente anche da uno studio sulle dinamiche demografiche del Comune. Resistono invece - con una diminuzione meno accentuata - le fasce di età fino ai 5 anni e quella dei sessantenni, mentre cresce in modo considerevole il numero degli anziani dai 70 anni in su, soprattutto in terraferma.
La percezione dell’esodo dalla città storica non è visiva per la presenza dei cosiddetti «abitanti equivalenti», cioè le persone che ogni giorno "vivono" Venezia, tra residenti, pendolari e turisti. Sarebbero oltre 170 mila, cioè non lontani dalla punta massima di residenti della città toccata nel 1951 e che era a quota 175 mila. I turisti in particolare tra soggiornanti e escursionisti sarebbero secondo le stime circa mediamente 67 mila al giorno, ai quali vanno aggiunti anche i pendolari.
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