Esodo da Expo Venice se ne vanno 5 espositori

Abbandona l’esposizione Aquae anche Irene Pivetti con la sua Only Italia In partenza altre cinque ditte: promossa una causa civile per inadempienze
Di Giorgio Cecchetti
GIORNALISTA: Favarato .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Expo Venice Aquae Marghera.DESCRIZIONE: presentazione di nuove attrazioni al padiglione Expo Venice
GIORNALISTA: Favarato .AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Expo Venice Aquae Marghera.DESCRIZIONE: presentazione di nuove attrazioni al padiglione Expo Venice

MARGHERA. A un mese dall’abbandono di Aquae da parte della Metalgalante di Noventa di Piave, azienda leder nella produzione di betoniere, se ne sono andate in questi giorni altre quattro importanti aziende, lasciando deserti i loro stand all’esposizione di Marghera organizzata dalla società Expo Venice. Hanno fatto le valige la milanese Only Italia di Irene Pivetti che da sola occupava oltre 300 metri quadrati di stand, le trevigiane Astoria, produttrice di macchine per caffè, e Castagner Grappa, infine la Falmec di Vittorio Veneto, grande azienda che produce cappe per le cucine. «La prossima settimana se ne andranno almeno altre cinque ditte» sostiene Rino Galante, il primo che ha abbandonato Aquae e il capofila della contestazione agli organizzatori dell’esposizione di Marghera. Ma i dieci imprenditori che hanno lasciato e che lo faranno non si sono limitati ad andarsene, hanno anche promosso una causa civile per inadempienze contrattuali con l’avvocato Marta De Manincor nei confronti di Expo Venice. Sulla questione, quindi, dovrà pronunciarsi un giudice. Gli espositori chiedono almeno che vengano loro restituiti i soldi che hanno speso per l’affitto degli stand e spesso sono cifre considerevoli.

La goccia che aveva fatto traboccare il vaso, nei primi giorni di agosto, era stato l’annuncio che l’esposizione sarebbe rimasta chiusa per alcuni giorni, ufficialmente per manutenzione. «Non esiste proprio che un 'esposizione che dura alcuni mesi chiuda per ferie» aveva ribadito l'imprenditore di Noventa.

Galante aveva raccontato che di una lettera di protesta inviata a maggio all'amministratore delegato di Expo Venice, il quale non aveva mai risposto, e aveva fatto l'elenco delle cose che ha spinto gli espositori a coinvolgere il giudice: a due mesi e mezzo dall'inaugurazione un quarto del padiglione era ancora vuoto; stando al depliant dell'iniziativa e comunque alle promesse degli organizzatori, avrebbero dovuto essere visitato da almeno 800 mila persone, mentre finora ne sarebbero arrivato pochi migliaia; il ristorante che doveva attirare clienti e, quindi, visitatori, non ha mai aperto; il vaporetto che avrebbe dovuto invogliare turisti e veneziani ad arrivare dal centro storico all'esposizione di Marghera e che era stato promesso non si è mai visto.

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