"Esempio di sacrificio per i giovani": il prefetto consegna 65 Stelle al Merito del Lavoro

MESTRE. Carabinieri in alta uniforme, i pennacchi rossi e blu e gli alamari bianchi, e sindaci con la fascia tricolore sopra la giacca: venerdì mattina, al teatro Toniolo di Mestre, si respirava l'aria delle grandi occasioni per l'annuale consegna delle Stelle al Merito del Lavoro. Anche questo primo maggio, come da tradizione, sessantacinque professionisti provenienti da tutta la regione hanno raggiunto uno alla volta il palcoscenico, sfilando davanti alle file di poltroncine gremite e ricevendo la prestigiosa onorificenza direttamente dalle mani di Pier Paolo Baretta ed Enrico Zanetti, sottosegretari del ministero dell'Economia, e di Domenico Cuttaia, prefetto di Venezia. “È un periodo difficile per il nostro Paese", ha detto proprio Cuttaia, "ma in fondo quando mai per l’Italia le cose sono state semplici? È molto importante, invece, tenere sempre a mente questi esempi positivi, non solo oggi durante questa cerimonia, ma ogni giorno dell'anno, anche per trasmettere il giusto messaggio alle nuove generazioni”.
Cuttaia ha speso qualche parola anche per le tante famiglie presenti in teatro per accompagnare gli insigniti: “Il lavoro è spesso sacrificio", ha aggiunto il prefetto, "una scelta che si ripercuote su tutti i familiari, ma è bello vedere qui che in tanti condividono tanto le fatiche quanto le gioie di un lungo impegno”. Ed è sicuramente un percorso lungo e impegnativo quello che culmina con l'assegnazione della stella smaltata di bianco: per ricevere la medaglia dal nastro verde e oro, infatti, non basta aver superato i 50 anni di età e i 25 di servizio, ma è indispensabile essersi distinti per la capacità di innovare, insegnare e migliorare il proprio lavoro, tracciando un solco in cui anche le generazioni seguenti possono trovare la propria strada: “Tutti noi oggi abbiamo bisogno di esempi virtuosi, anche chi lavora nelle istituzioni", ha insistito il prefetto, "non tanto per raggiungere un più ampio consenso ma per ottenere una più diffusa partecipazione”.
Questi i premiati:
Venezia. Lucia Casolini, Pier Antonio Dalla Mutta, Gianni Marcato, Gianfranco Schiava, Enzo Schiesari, Ugo Soragni, Guido Vianello, Jean Joseph Wirkowski.
Belluno. Maria Cristina Buzzo Saler, Marco Cagnati, Angelo Da Col, Graziella Fratta, Loretta Gazzi, Carlo Renon, Marisa Santomaso, Celia Solagna, Paolo Stalliviere, Antonio Zandegiacomo Copetin.
Padova. Stefano Buja, Giancarlo Candian, Dino Consolato Casciano, Marina Friso, Lino Furlan, Natalino Minchio, Albino Pozza, Francesca Schiavon.
Rovigo. Flavio Ambroglini, Sabina Celio, Giuliano Codo, Giuseppe Guerzoni, Antonio Modenese.
Treviso. Silvano Antoniazzi, Edi Luigi Armellin, Patrizia Biasotto, Antonio Bincoletto, Raffaele Bogana, Elide Campigotto, Daniele Coan, Renato Coletti, Girolamo Da Dalto, Luigi Favaro, Federico Fracas, Franco Gatto, Gianfranco Marcon, Marisa Mattiuzzo, Dino Meneghetti, Ivano Peri, Giuseppe Ramon, Vincenzo Rivizzigno, Pietro Rizzetto, Alessandro Toffoli.
Verona. Angelo Castelletto, Stefano Castiglioni, Mariella De Bortoli, Elena De Chirico, Mariano Fraccaroli, Remo Frerotti, Ernesto Montagnoli, Ennio Rizzon, Aurelio Rossi, Roberto Vicentini.
Vicenza. Antonio Mariano Cogato, Alfonso Foti, Francesco Molinini, Angelo Tessarolo.
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