Eseguita la Tac, nessun segno di violenza
MIRA. Un esame in due fasi sui corpi dei fratelli Emanuele e Mauro Gallina. Gli accertamenti medico legali serviranno a escludere qualsiasi altra causa di morte che non sia, come appare più che probabile, la solitudine e il disagio sociale dilagante.
Ieri all’obitorio dell’ospedale di Dolo sulle spoglie in avanzatissimo stato di decomposizione dei due fratelli di 43 e 41 anni è stata eseguita la Tac. L’esame è stato disposto dal pubblico ministero Stefano Ancilotto, titolare dell’indagine, per verificare lo stato delle ossa ed eventuali fratture o ferite gravi che avrebbero potuto aprire il campo della morte violenta o dell’omicidio-suicidio. I primi esiti degli accertamenti condotti attraverso la tomografia assiale computerizzata sui resti dei fratelli Gallina, tuttavia, non ha evidenziato alcuna ferita riconducibile a colpi o atti violenti.
Per la giornata di oggi è prevista la seconda fase delle indagini sui corpi di Emanuele e Mauro. Il pubblico ministero ha conferito l’incarico al medico legale Andrea Porzionato. Non è escluso che possano poi essere disposti ulteriori esami sulle spoglie dei fratelli Gallina necessari a datare il decesso e chiarire le cause che paiono dunque naturali. Il fatto che i corpi siano in stato di decomposizione non facilita gli accertamenti medico legali. Una volta completati gli esami, il pubblico ministero rilascerà il nulla osta alla sepoltura di Emanuele e Mauro.
In Questura intanto si attende la relazione del medico legale. Mercoledì, alla scoperta dei corpi senza vita dei due quarantenni, nell’appartamento dell’Ater in via Borromini 10 erano arrivate le volanti della polizia, la squadra mobile e la polizia scientifica che aveva condotto i rilievi nell’appartamento al quarto piano, dove vivevano i fratelli morti, e nel garage di pertinenza.
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