Esce di strada colpito da ictus, nessuno si ferma ad aiutarlo
Incidente dovuto a un malore. Solo Luca Vacca ha prestato soccorso: "Ma prima di me almeno dieci automobilisti hanno tirato dritto". Grazie a lui l'uomo è stato salvato
PORTOGRUARO. Esce di strada con il suo furgone sulla regionale Postumia, all'altezza di Summaga, colpito da un ictus, ma nessuno lo soccorre. Finalmente si ferma un uomo del soccorso stradale Ferrarese di Gruaro, Luca Vacca, residente a San Pietro al Natisone (Udine), che stava trasportando un mezzo in avaria. Ha chiamato i soccorsi e sul posto interviene un'ambulanza del Pronto soccorso di Portogruaro salvando l'uomo. È accaduto nel tardo pomeriggio di giovedì.
L'automobilista soccorso è ricoverato in ospedale fuori pericolo di vita. Lamentava, però una paralisi al collo e alla schiena, e i medici che lo hanno in cura lo tengono monitorato. Si tratta di uno straniero, da molti anni residente a Pradipozzo.
Luca Vacca, denuncia: «Prima che mi fermassi a prestare soccorso almeno 10 automobilisti hanno tirato dritto. È uno scandalo, sono indignato da tutta questa indifferenza e assoluta mancanza di senso civico».
L'incidente di per sé era decisamente banale. L'automobilista alla guida del furgone aveva appena percorso la rotatoria degli Alpini di Summaga e si è immesso sulla Postumia. Mentre stava per attraversare il ponte sul Reghena si è sentito male al volante, uscendo di strada.
Passa la prima macchina, poi la seconda, la terza, la quarta. Ma nessuno si ferma. Fino ad almeno 10 automobilisti che preferiscono fare finta di niente. Gli automobilisti hanno tirato dritto, e nessuno si è fermato a prestare soccorso.
Nonostante fosse impegnato con una consegna, Luca Vacca, origini sarde, non se l'è sentita di procedere e ha rallentato, fermandosi, per verificare le condizioni del ferito.
«Mi sono avvicinato all'abitacolo e l'automobilista era molto rigido. Ho iniziato a rianimarlo ma mi sono bloccato subito. Non aveva perso conoscenza, era lucido e avvertiva una paralisi alla schiena e al collo. L'ho tranquillizzato, ma ho anche precisato che, non essendo medico, non l'avrei toccato per paura di fare peggio, per cui ho avvertito i soccorsi. Possibile che per aiutare un altro un essere umano nessuno avesse tempo?».
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