Esami di maturità quizzone in archivio Nel 2019 si cambia

Poche sorprese, quesiti tutto sommato abbordabili ma pressoché impossibili da intuire nelle ore precedenti alla terza prova scritta per la maturità, l’ultima con l’ormai famigerato “quizzone” su più materie. Al Liceo scientifico Giordano Bruno di Mestre gli studenti all’uscita si dicono soddisfatti. «Non è stata troppo complicata», assicura Matteo De Caprio, «in tre ore ce la si faceva, ma era richiesto un ripasso sugli argomenti del primo quadrimestre. Mi sto già organizzando per il dopo esame, ho fatto la preimmatricolazione a Ingegneria chimica a Padova».
Riccardo Panese osserva: «Il quiz l’ho trovato un po’ rognoso. Scienze della Terra e Chimica hanno creato qualche problema. Ora penso all’orale, poi vorrei fare Fisioterapia ma il test sarà a settembre». Riccardo Cogo punta già a studiare Economia a Ca’ Foscari, si è fatto una tesina su Elon Musk e assicura: «Ora ci si sente molto più leggeri». Giulio Molin conferma che «è andata abbastanza bene, ho trovato le domande alla mia portata. Scienze e Filosofia potevano creare problemi, del resto è difficile condensare un pensiero filosofico in dieci righe. Il futuro? Penso a Comunicazione e produzione multimediale tra Iusve o Iuav». «C’era un po’ di preoccupazione per questa terza prova» afferma Alessandro Zorzetto «ho riempito tutte le righe disponibili. Si temeva molto Fisica per il programma ampio, ma alla fine i concetti si potevano elaborare in più direzioni. Ingegneria meccanica è il mio obiettivo». Beatrice Scarpa è sicura: «Penso sia andata bene, anche se non si capiva quali e quante materie ci saremmo trovati nelle domande. Per il dopo penso che punterò a Economia in inglese a Ca’ Foscari».
«All’orale tra due settimane andrò con più tranquillità», spiega invece Teodros Barbiero «In tre ore le risposte erano fattibili. Per settembre ho un’idea vaga, forse Urbanistica allo Iuav». Infine Alberto Bedin: «Via il dente, via il dolore. Questa era la più difficile delle tre prove scritte. Mi piacerebbe proseguire gli studi con Scienze motorie. Dove? Dipende da dove giocherò a basket la prossima stagione».
Anche i maturandi di Venezia tirano un sospiro di sollievo. Il primo a uscire dal cancello del liceo scientifico Benedetti è Dario Zaggia, di quinta E. Sono le 11.30, manca ancora mezz’ora al suono della campanella. «È andata bene» dice a caldo «per fortuna: la terza prova era il mio timore più grande». Paura per l’orale? «Non più d tanto, è più che altro una formalità». Per lui e Samuele Fant, compagno di classe, il “quizzone” consisteva in dieci domande. Le materie? Scienze, inglese, storia dell’arte e informatica. «Alcuni quesiti erano prevedibili, altri ci hanno spiazzato», dicono Beatrice Bonavita e Silvia Tassan, quinta E. Le materie? Scienze, inglese, storia dell’arte e informatica. Per Marco Tagliapietra, 5 A del liceo Tommaseo, «poteva andare peggio, ma anche molto meglio». Lui e i suoi compagni del linguistico proprio non si aspettavano le domande di spagnolo e francese. «Comunque ormai è andata, adesso la strada è in discesa».
A distanza di poche centinaia di metri, poco dopo mezzogiorno, davanti all’istituto Barbarigo un capannello di studenti si confronta sulla terza prova. Sono una decina, ridono e scherzano: sanno che la meta finale è ormai vicina. Agli studenti dell’alberghiero, ieri, è toccato: inglese, tedesco, economia, cucina, sala.
«Gli scritti ci facevano più paura. La prova più difficile? La seconda», dicono Giuseppe La Porta e Fiammetta Pitteri. Ieri, per molti, u un pomeriggio di relax “per ricaricare le pile”. Altri, invece, già lavorano in qualche ristorante. Così la mattina passa tra i libri, la sera in cucina. «Gli orali, da noi, iniziano mercoledì» dicono Nicolas Schmitt e Irene Marchiò «Paura? Ce n’era di più il giorno prima del tema d’italiano, ormai siamo pronti».
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