Errore del parrucchiere: donna risarcita con duemila euro
MIRA. Il parrucchiere le rovina la chioma e una donna di Mira fa causa. La donna ha vinto la contesa legale e si è vista riconosciuta danni per un importo di oltre duemila euro.
P.D., una donna residente a Mira, qualche anno fa era andata in causa contro il parrucchiere che le aveva rovinato la chioma con trattamenti e tinte troppo aggressivi. La donna si era rivolta all'Adico, l’associazione per i diritti e la tutela dei consumatori, per vedersi riconoscere i danni subìti e ha ottenuto il risarcimento per un importo di duemila euro. Il parrucchiere ha sempre negato le accuse della cliente. La donna però non si è lasciata scoraggiare. Nonostante il parrucchiere sostenesse di aver agito in linea con le richieste della cliente, la dettagliatissima documentazione fotografica dell’intervento, prima e dopo, non ha lasciato adito a dubbi di alcun genere. Curioso come sono nate le foto. La figlia piccola della signora, per far passare il tempo durante il trattamento a cui si stava sottoponendo la madre, aveva scattato per gioco numerose foto con il cellulare alla mamma davanti allo specchio.
La signora aveva raccontato allo staff legale dell'Adico di essere stato oggetto di tre interventi di decolorazione, uno di seguito all'altro, e di aver chiesto più volte al proprio parrucchiere di interrompere la seduta facendogli notare che il cuoio capelluto le bruciava terribilmente. Alla fine la donna era stata costretta, a malincuore, a farsi accorciare di almeno trenta centimetri la chioma fatta crescere con tanta pazienza e cura.
Dopo un fitto confronto fra legali alla vigilia della discussione in sede giudiziale le parti sono riuscite a trovare un accordo extragiudiziale. La causa dunque si è conclusa ancor prima di entrare nel vivo.
Tanta la soddisfazione da parte dei responsabili della sezione dell’Adico di Mestre, soprattutto da parte del suo presidente Carlo Garofolini. «Siamo soddisfatti del buon esito di questo caso», commenta il presidente dell'Adico, «la vicenda ci dimostra che è sempre possibile ottenere il risarcimento del danno quando non vengono rispettate le condizioni contrattuali pattuite».
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