Erosione e rifiuti, si fa la conta dei danni

Solo a Jesolo si parla di due milioni di euro. Il materiale spiaggiato da inizio anno ha raggiunto quota 4497 tonnellate
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Ancora alta marea, spiaggia di Jesolo a rischio erosione mentre i fiumi continuano a scaricare detriti. L’allarme erosione non rientra tanto che si sono formati scalini anche di due metri sulla spiaggia in Pineta e al faro, ovvero le zone più colpite dalla forza del mare.

Anche il ponte di barche a Cortellazzo è inutilizzabile in attesa della manutenzione necessaria per rimetterlo in funzione. Oltre 60 mila metri cubi di sabbia sono già stati portati via dal mare. Intanto si ammassano tonnellate di detriti che dovranno essere asportati. Si parla già di danni attorno ai due milioni di euro.

«In questa situazione», spiega il presidente della Federconsorzi, Renato Cattai, «non possiamo neppure procedere con la realizzazione delle dune di sabbia, perché in alcuni punti i detriti sono ammassati sulla battigia e per una ventina di metri, impedendoci di prendere la sabbia. Ieri la marea era ancora alta, attorno ai 125 centimetri, e le onde non si sono placate, per chi la spiaggia è sempre stata sotto la minaccia dell'erosione. Non è una condizione delle migliori, anche se il conteggio dei danni è solo all’inizio».

La situazione del mare e l’erosione preoccupano anche le altre spiagge della costa Veneziana, in primis Eraclea Mare, con la laguna del Mort ancora colpita, quindi parte della spiaggia centrale e verso Duna Verde, poi Bibione. Sono queste le spiagge più esposte, che adesso dovranno iniziare a pensare ai ripascimenti per la prossima stagione, con il problema dei rifiuti spiaggiati che va ad aggiungersi.

Jesolo intende risolvere il problema detriti. «Inammissibile che il costo dello spiaggiato gravi solo sull’amministrazione di Jesolo», ribadisce l’assessore all’ambiente, Otello Bergamo, «ovvero sulle tasche dei cittadini jesolani, il costo va ripartito tra tutti i Comuni che si affacciano sul Piave. In tutto il 2013 si è avuto uno spiaggiato di 7213 tonnellate per un costo di smaltimento di 1.118.000 euro, da gennaio a settembre 2014, lo spiaggiato si è attestato in 4497 tonnellate. La nostra parte il Comune l’ha fatta con l’ordinanza del sindaco in seguito alla delibera regionale che avevamo da tempo sollecitato e che ha consentito di considerare lo spiaggiato come rifiuto non più speciale, ma come materiale tipo biomassa. Questo ha consentito di accatastarlo, depurandolo dalla sabbia e riducendone il peso e smaltendolo in modo più semplice. Si è potuto conferire tali rifiuti prioritariamente a recuper, limitando al massimo il prelievo della sabbia».

«Però questo non basta», conclude preoccupato, «bisogna che i costi siano divisi tra tutti i comuni che si affacciano sul Piave. Il fiume è una ricchezza di tutti, quindi tutti i comuni vigilino sulla salute del proprio fiume, facendo la pulizia necessaria delle rive».

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