Eroina mortale, l’offensiva del Comune

Una mappa dei luoghi dove viene consumata la droga e una campagna sui social per far conoscere i rischi ai ragazzi
Dibattito pubblico sul degrado e la microcriminalità a Mestre presso il bar Il Palco in piazzetta Toniolo - nella foto Simone Venturini, pres. Centro Culturale Santa Maria delle Grazie
Dibattito pubblico sul degrado e la microcriminalità a Mestre presso il bar Il Palco in piazzetta Toniolo - nella foto Simone Venturini, pres. Centro Culturale Santa Maria delle Grazie
Presidio della città, e presidio anche dei social network, dove può essere più facile contattare i tossicodipendenti, nell’ottica della riduzione del danno. Ieri mattina, nella sede di Villa Querini a Mestre, si è tenuta la riunione tra l’assessore ai Servizi sociali Simone Venturini e i responsabili dei servizi che si occupano di marginalità, di prevenzione e riduzione del danno. Una riunione interna decisa dopo i sette decessi ravvicinati a causa dell’assunzione di eroina, di cui due in due giorni, la scorsa settimana, compresa una ragazza di soli 21 anni. «Una dato è certo», spiega Venturini, «non c’è dubbio che nelle ultime settimane circoli un tipo di eroina molto più forte rispetto al passato, frutto delle modifiche del mercato, che possono provocare problemi soprattutto ai consumatori non abituali». Come può intervenire il Comune per cercare di arginare il fenomeno e informare i consumatori di droga, anche occasionali, del rischio che stanno correndo?


«Da un lato», spiega Venturini, «continuerà il lavoro che stiamo facendo con gli operatori di strada» cercando di aumentare il numero di contatti con i consumatori, mappando con maggiore dettaglio i luoghi dove viene consumata la droga, anche se lo scenario non è più quello degli anni Ottanta, dove tutti sapevano che in quel parco avrebbero trovato i tossicodipendenti. Ora basta anche un angolo nascosto dietro un albero per fermarsi a fumare l’eroina, soluzione che soprattutto i più giovani preferiscono al buco perché ai loro occhi, appare meno grave. Sono i dati del Serd dell’Asl a dire che i giovani - soprattutto le ragazze - sono sempre più a rischio dipendenza. I tossicodipendenti adulti (sopra i 25 anni) sono 760 di cui 11 donne mentre i tossicodipendenti sotto i 25 anni in cura al Serd sono 142 si cui 33 sono donne. La mappatura dei luoghi usati per il consumo di droga, che in buona parte è già stata fatta - spiegano dai servizi sociali - dovrebbe permettere di raggiungere i consumatori in un rapporto a tu per tu.


Ma questo non sarà l’unico modo per raggiungerli, e informarli sui rischi che corrono. «Ci muoveremo anche sui social network, ma non aspettatevi campagne social o qualcosa del genere», spiega Venturini, «sarà piuttosto un tentativo di frequentare le loro pagine, agganciarli sui profili, spiegare loro i rischi che corrono nell’acquistare droghe sintetiche online, come sempre più spesso accade per i giovani, o anche su come comportarsi in caso di overdose di un amico, o in altre situazioni complicate per chi assume droga». Sarà un lavoro sotterraneo, che non si vedrà, «non ci saranno campagne o poster, perché servono davvero a poco», è il punto di vista dell’assessorato. «È un’emergenza nazionale, cambia l’impatto della droga e cambia il modo di consumarla», aggiunge Venturini, «continua l’attività di repressione e speriamo che il governo ci aiuti con pene più severe per chi spaccia ed espulsioni rapide».


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