Eroina gialla killer di Alice, Mestre centrale dello spaccio

L’anno scorso la scia di vittime causate dalla sostanza importata dall’Olanda Via Monte San Michele, vicino alla stazione, il quartier generale dei nigeriani
Foto Agenzia Candussi/ Mion/ Mestre, angolo tra via Monte San Michele e via Trento/ Maxi operazione anti-droga
Foto Agenzia Candussi/ Mion/ Mestre, angolo tra via Monte San Michele e via Trento/ Maxi operazione anti-droga

MESTRE. Alice Bros aveva 16 anni ed è morta nel bagno della stazione di Udine, mercoledì pomeriggio, uccisa da un’overdose di eroina gialla. La stessa sostanza che in nemmeno un anno, tra l’estate del 2017 e la primavera di quest’anno, ha ucciso una ventina di volte a Mestre e nella sua periferia.



Eroina con un grado di purezza cento volte quello dell’eroina che fino alla primavera dello scorso anno si trovava in strada. Per renderla ancora più appetibile gli spacciatori tagliavano con il Fentanyl, un analgesico che crea dipendenza. Alice è stata uccisa dalla droga dei nigeriani che nel Veneziano hanno soppiantato i magrebini.

Quest’ultimi per anni sono stati i principali mercanti di stupefacenti sulla piazza di Mestre, mercato di riferimento anche per molti tossicodipendenti del Friuli. A portare questa eroina dall’Olanda, via Francia, sono stati i gruppi di nigeriani che in poco tempo, a Mestre, si sono impossessati di un’ angolo di città: via Monte San Michele a quattro passi dalla stazione.

A Mestre hanno trovato gente in overdose per terra sui marciapiedi, negli ex stabilimenti ormai vuoti di Marghera, in albergo, nei bagni della stazione, in camper, in case abbandonate. Di decessi ne hanno contati solo in città 13 in un anno, la più giovane una ragazza di 21 anni. A decine sono stati salvati all’ultimo momento grazie al Narcan. Tra questi anche ragazzi friulani e delle altre provincie venete.

È la strage dell’eroina gialla che i tossicodipendenti chiamano “piscio di gatto”, più sporca della cosiddetta bianca solo perché chi l’ha prodotta, in Afghanistan, da dove arriva la quasi totalità dell’oppio che finisce in Europa, non aveva tutti i precursori chimici per pulirla.

Non arriva tramite i Balcani, o dalla Turchia, o direttamente dal Pakistan come la bianca, ma dalla rotta africana via Olanda grazie alle organizzazioni che controllano i corrieri ovulatori che si riempiono la pancia di questa sostanza.

Da Mestre, dopo il suo arrivo nella tarda primavera dello scorso anno, l’eroina gialla ha iniziato a diffondersi in altre aree dell’Italia del Nord. Si è spostata con il muoversi dei gruppi di nigeriani che hanno fatto proseliti tra i loro connazionali che vivono di espedienti nel nostro Paese. Nel luglio scorso il blitz che ha concluso l’attività della Squadra Mobile.

Foto Agenzia Candussi/ Mion/ Mestre, angolo tra via Monte San Michele e via Trento/ Maxi operazione anti-droga
Foto Agenzia Candussi/ Mion/ Mestre, angolo tra via Monte San Michele e via Trento/ Maxi operazione anti-droga


Gli investigatori hanno eseguito 37 ordinanze di custodia cautelare delle 41 emesse dal Fip di Venezia. Distrutto il mercato principale dell’eroina gialla, coloro che non sono finiti nell’indagine si sono riorganizzati e ora spacciano a Marghera dall’altra parte della stazione di Mestre. Piazzale Giovannacci, Piazza Mercato e l’area di via della Pila sono diventati il nuovo mercato dei nigeriani. Del resto l’africano ritenuto il capo del gruppo che controllava Mestre è ancora libero. È riparato in Francia da dove per mesi ha tirato le fila dello spaccio da noi. Cinque minuti a piedi dalla stazione e a pochi euro trovi il “buco” che ti può portare alla morte. —


 

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