“Eroe della Rivoluzione” la statua di Donè a Cuba

SAN DONÀ. Gino Donè torna a casa, la sua “casita”. Il partigiano e rivoluzionario cubano, uno dei pochi casi di combattente che ha lottato strenuamente per due paesi, l’Italia nel pieno del...
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - busto Donè Gino
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - JESOLO - busto Donè Gino
SAN DONÀ. Gino Donè torna a casa, la sua “casita”. Il partigiano e rivoluzionario cubano, uno dei pochi casi di combattente che ha lottato strenuamente per due paesi, l’Italia nel pieno del nazifascismo e la Cuba della dittatura militare di Batista, è stato scolpito nel marmo dall’artista jesolano Carlo Pecorelli.


Il maestro Pecorelli è atterrato all’Avana a Natale e alla Cuba di Raul Castro ha fatto un regalo destinato a restare nella memoria. Mentre San Donà volta le spalle al “partigiano dei due mondi” e non trova neppure un parco dove installare l’opera donata dall’artista ormai un anno fa, dopo che ne ha realizzato uno anche per il museo messicano della Revolucion di Tuxpan, il busto sarà collocato nella plaza Major di Trinidad, in una nicchia denominata la “casita del Granma”, sorvegliato 24 ore su 24 da una guardia come un cimelio storico e un autentico eroe della Rivoluzione. Pecorelli è stato ricevuto dal console italiano all’Avana per concordare i vari passaggi. Intanto a San Donà, l’Anpi non ha trovato ancora una collocazione condivisa: «Mi dispiace», dice Pecorelli, «perché volevo donare il busto già un anno fa, ma nessuno mi ha risposto e allora ho pensato di andare in quella che evidentemente è la vera casa di Gino che a Trinidad aveva conosciuto la futura moglie Norma».


A Trinidad lo ha accolto il regista sandonatese Giovanni Giusto, che vive a Cuba, il quale assieme a Pecorelli sta studiando l’operazione del trasferimento. Giusto e la sua compagnia Teatro dei Pazzi hanno portato la storia di Donè a teatro in tutta Italia, dedicandogli anche la canzone “l’Italiano del Granma”. Con lo scultore cubano, ufficialmente accreditato dal governo, Erig Rebull realizzeranno anche un’opera dedicata a Fidel Castro che era grande amico di Donè, suo compagno d’armi, come testimoniano archivi e foto ufficiali. L’Anpi di San Donà si difende con uno degli storici amici di Donè, Antonio Balliana: »Non è evidentemente facile mettere tutti d’accordo, il tempo è passato, perdere questa occasione sarebbe grave». L’amministrazione comunale ha sempre detto di attendere una decisione dell’Anpi e così è iniziato il rimpallo di responsabilità.
(g.ca.)


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