«Eroe? Chiunque lo farebbe, Io vorrei soltanto un lavoro»
VENEZIA. Non ci aveva pensato nemmeno un secondo, nonostante le gelide temperature di dicembre. Quando aveva visto il 63enne Maurizio Boscolo annaspare nel rio dei Tolentini si era tuffato in acqua completamente vestito e aveva cercato di salvarlo, perdendo anche quel poco che aveva in tasca. Purtroppo Boscolo non ce l’aveva fatta, ma il gesto di Muhamed Pozhari non era passato inosservato a chi lo aveva visto gettarsi con prontezza e coraggio nel canale dei Tolentini, tanto da guadagnarsi in poche ore l’appellativo di “eroe”. Per valorizzare il comportamento generoso del giovane kosovaro, la Questura gli ha voluto dare un anno di permesso di soggiorno per aiutarlo a trovare un lavoro e a stabilirsi regolarmente. Pozhari era infatti clandestino in Italia. Nonostante oggi abbia le carte in regola, la vita del ventisettenne kosovaro è ritornata dopo poco tempo uguale a prima. Neppure un conoscente che aveva manifestato l’intenzione di assumerlo, ha potuto fare qualcosa. Poco lavoro, nessuna certezza. Un dramma insomma per chi, come lui, ha i giorni contati per tentare di voltare pagina. «Ho bisogno di trovare un’occupazione regolare» ha detto chiamando il nostro giornale per chiedere un aiuto «Sono venuto via dal Kosovo per cercare di rifarmi una vita. Prima trovavo dei lavori, ma mi dicevano che non avevo i documenti, adesso ho i documenti, ma non trovo un lavoro stabile». Dopo il suo valoroso gesto, a dicembre, se n’era andato via, non dicendo a nessuno chi era. Soltanto dopo qualche giorno si era riusciti a rintracciarlo. «Quando ho visto quell’uomo scivolare nel canale non ho pensato alla sua nazionalità – aveva detto – ma ho sentito l’impulso di prestare soccorso. Avevo davanti a me una vita, speravo di salvarlo, ma era freddissimo». Da allora la sua vita sembra non essere affatto cambiata, nonostante ora abbia tra le mai un prezioso permesso. Si sa che in questo periodo è dura per tutti, ma Pozhari è disposto a fare qualsiasi cosa, purché sia in regola. In Kosovo faceva il muratore, ma sa fare anche il cameriere. I mesi passano e l’ansia cresce. «Anni fa – racconta – sono dovuto andare via dalla mia terra perché non c’era nessuna possibilità di trovare un’occupazione. Anche qui ho tante difficoltà. Sono stato a Udine e altrove, ma a Venezia mi sento a casa e non vorrei andarmene». In questo periodo Pozhari vive a Mestre. Il suo numero è 324.7805028. Il telefono è sempre acceso, come la sua speranza.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia