Ermitage, accordo firmato Centro culturale in laguna

Orsoni e Piotrovsky siglano l’intesa per cinque anni. Sede e foresteria a Venezia Sostegno finanziario dal governo. Il Pd: «Ora serve una rete con i Musei civici»

VENEZIA. E’ stato firmato ieri a San Pietroburgo, dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e dal direttore del Museo Statale Ermitage Michail Piotrovsky, il protocollo d’Intesa per la costituzione del Centro Scientifico Culturale “Ermitage Italia” con sede a Venezia. Non una fondazione (almeno per ora), quindi, ma un centro culturale che va a rinsaldare il legame tra Italia e Russia. Le sale del museo affacciato sulla Neva hanno fatto da testimone alla firma che conferma la scelta dell’Ermitage e del Comune di Venezia «che le attività scientifiche culturali e organizzative della Fondazione Ermitage Italia», che ha avuto sede per cinque anni a Ferrara, «si rinnovino attraverso la costituzione del Centro Scientifico e Culturale “Ermitage Italia” di cui il Comune di Venezia sia promotore». Presenti, tra gli altri, la direttrice della fondazione Ermitage Italia, Irina Artemieva, il segretario generale Maurizio Cecconi, l’ambasciatore Antonio Armellini (consigliere degli affari internazionali del sindaco), il direttore Luigi Bassetto, il presidente di Confindustria Venezia, Matteo Zoppas. Ermitage Italia lascia Ferrara per Venezia con una intesa di cinque anni e l’impegno del Comune «a garantire una sede operativa e di rappresentanza», ad assicurare «direttamente o indirettamente una foresteria idonea», e sempre in via diretta o indiretta, «e in maniera congrua» il funzionamento e le finalità del centro.

Per il sostegno finanziario al progetto, valore tra i 200 e i 250 mila euro l’anno, ricorda Maurizio Cecconi, c’è già l’impegno del governo ribadito dal sottosegretario Pier Paolo Baretta e poi ci sono gli sponsor: contatti sono già avviati con almeno due possibili partner. «Prosegue il nostro impegno perché a Venezia trovino sede e rappresentanza le più significative istituzioni internazionali come è il Consiglio d’Europa e l’Aspen Institute», ricorda Giorgio Orsoni. Per Piotrovsky è «strategica la collaborazione con Venezia e motivo di orgoglio che il centro di ricerche e studio porti avanti le relazioni culturali tra Italia e Russia e lo studio dell’arte italiana in una città che ammiriamo». Il nascente centro avrà il compito di catalogare le collezioni d’arte italiana dell’Ermitage per dare vita a prodotti editoriali librari e informatici, ad una banca dati sulla storia del collezionismo in Italia, a stage e borse di studio, seminari, pubblicazioni, ricerche e mostre a Venezia. Le Procuratie vecchie sono già state indicate da Orsoni come sede ma l’accordo lascia spazio all’intervento di varie collaborazioni. E quieta, per ora, le polemiche in laguna e le critiche del centrosinistra sull’ipotesi della fondazione. Ieri il Pd, con Gabriele Scaramuzza, ha applaudito all’accordo che conferma Venezia «una delle grandi capitali culturali mondiali». Importante sarà ora compenetrare «il nuovo centro nella rete delle istituzioni culturali cittadine a partire dalla fondazione Civici musei per un progetto culturale di eccellenza».

Mitia Chiarin

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