Eredità Ottolenghi: la lettera di Busetto

La vicenda dei libri del giornalista donati alla Querini Stampalia e rivenduti: l'intervento dell'esecutore testamentario
Giorgio Busetto
Giorgio Busetto

EREDITÀ EUGENIO OTTOLENGHI E DICHIARAZIONI DELLA NIPOTE ELISABETTA

Venezia, 26 novembre 2014

Sono stato esecutore testamentario di Eugenio Ottolenghi. Secondo le sue volontà scritte, in tale veste ho fatto consegna alla Fondazione Querini Stampalia di due appartamenti, degli arredi non asportati e dei libri ivi contenuti, in data 19 luglio 2012.

Dopo aver fatto consegna alla Fondazione di quanto dovuto, libri compresi, ed aver inviato il resoconto del mio operato a tutti gli eredi non ho avuto parte alcuna nelle scelte effettuate.
Successivamente mi sono limitato a partecipare ad alcuni incontri dedicati sia alle modalità di presentazione della decisione di intitolare allo zio Eugenio una sala della Biblioteca, generosamente adornata da tuo fratello Alberto col dono di un suo storico ritratto, del periodo dell’esilio ginevrino, sia a ipotesi di studio che lo concernessero e alla cui definizione stiamo lavorando.

Mi sono ora informato e ho conosciuto i criteri biblioteconomici seguiti per la selezione di varie migliaia di volumi che sono stati trasferiti nei depositi per poter essere catalogati e posti a scaffale. Ebbene, lo zio Eugenio era consapevole che la sua biblioteca non sarebbe passata integralmente in quella della Querini Stampalia: gli sarebbe piaciuto, certo, ma sapeva che duplicati e quant’altro non coerente coi fondi queriniani sarebbe stato alienato o disperso. Egli ebbe a parlarne più volte con me e con altri, in particolare con Anna Francesca Valcanover che gli ha fatto spesso visita. Va aggiunto, per concludere,  che nessun vincolo di destinazione vi era, tranne che tali beni andassero a vantaggio della Fondazione.

Alla Signora Elisabetta Ottolenghi do risposta privata, secondo l’ insegnamento di stile ricevuto da suo padre Carlo. Se lo riterrà, la renderà pubblica lei.

Giorgio Busetto
 

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