«Ercole Salvan è violento non potevo mandarlo via»

Interrogato Ivano Galbusera, agli arresti domiciliari per favoreggiamento Ospitava il bandito e lo aveva già aiutato, affidandogli la gestione di un bar
FERRO - CONFERENZA QUESTURA. ERCOLE SALVAN
FERRO - CONFERENZA QUESTURA. ERCOLE SALVAN

È agli arresti domiciliari nella sua abitazione di via Oriago, a Chirignago, il 64enne Ivano Galbusera: la giudice veneziana Marta Paccagnella, che ieri lo ha interrogato, lo accusa di favoreggiamento personale: ha infatti ospitato e nascosto il latitante Ercole Salvan, che era ricercato perché deve scontare sette anni di carcere per rapina. Alla presenza del suo difensore, l’avvocato Roberto Baglioni, Galbusera ha risposto alle domande del magistrato e ha sostanzialmente ammesso quello che non poteva certo negare, visto che il ricercato numero uno della Riviera del Brenta era in casa sua, disteso sul divano.

Ha spiegato di conoscerlo da tempo, tanto da avergli anche dato da lavorare lo scorso anno: gli aveva affidato un bar a Fossò di cui Galbusera aveva la gestione. Inoltre, avrebbe spiegato di averlo già ospitato in un’altra occasione. L’anziano, che è di origine lombarde, avrebbe anche aggiunto che non avrebbe potuto allontanarlo da casa sua dopo che gli aveva suonato il campanello, in cerca di un nascondiglio, a causa della sua fama di violento. E nel caso di Salvan non si tratta di leggenda, a dimostrarlo le sue disavventure di rapinatore e soprattutto le numerose sparatorie con le forze dell’ordine alle quali avrebbe partecipato. Nonostante il suo difensore avesse chiesto una misura più blanda degli arresti domiciliari, la giudice Paccagnella ha deciso per quelli anche in considerazione di alcuni precedenti di Galbusera, sia pure non gravi.

Salvan, il 20 dicembre scorso, era evaso dai domiciliari (era a casa e non in carcere per motivi di salute) perché sapeva che gli stava per arrivare un carico pendente di 7 anni di galera. Gli investigatori della Squadra mobile di Padova hanno raccolto le segnalazioni di quel mondo e, dopo giorni di studio, hanno organizzato l'assalto nella casa di Chirignago in cui si nascondeva.

Alle tre di notte quindici poliziotti delle Questure di Padova e Venezia hanno circondato l'abitazione di via Oriago 115. Salvan si nascondeva lì ormai da tre mesi, ospite dell'amico Galbusera. L'irruzione è stata autorizzata dal pubblico ministero di Padova Maria D'Arpa che ha seguito passo-passo le fasi del blitz. Sono state sequestrate anche due pistole, di cui una con matricola abrasa.

Con un ariete i poliziotti hanno sfondato la cancellata esterna e la porta d'ingresso. Hanno attraversato tutto il piano terra, dove un tempo c'era un salumificio, poi sono saliti al piano superiore. Salvan stava dormendo su un divano. È stato subito immobilizzato insieme al padrone di casa, anch'egli arrestato. (g.c.)

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