Erba tagliata, piante potate con l’aiuto delle famiglie
Nel cimitero di San Michele a Venezia tutto è pronto per la commemorazione dei defunti. Lungo i viali svettano i secolari cipressi e dalle tombe, in particolare nel recinto primo, campo B, crescono a dismisura alcuni alberi. Dai loro rami pendono avvisi di rimozione posizionati mesi fa da Veritas. Maurizio Zaranto, responsabile degli otto cimiteri del centro storico (Venezia, Murano, Burano, Sant’Erasmo, San Pietro in Volta, Lido, Malamocco, Pellestrina) ammette: «Dopo l’articolo della Nuova ho reagito dando disposizioni agli operatori di sfalciare l’erba e potare le piante ornamentali che impedivano di raggiungere le tombe per mettere i fiori e recitare una preghiera. Sono arrivati anche i familiari con apposite cesoie».
Non tutte le piante, però, che hanno sbrecciato i marmi sono state potate. Nei campi sono rimasti un ulivo, un pino marittimo, oleandri e cipressi. Zaranto aggiunge: «Aspettiamo ancora questi giorni, la speranza è che i parenti vedano i cartelli e provvedano. Altrimenti nei giorni seguenti Veritas li taglierà, come previsto da regolamento. La scorsa estate le istituzioni hanno recepito la normativa europea che vieta di impiegare diserbanti. Così si deve procedere allo sfalcio manualmente».
Gli addetti sono 25, tra questi cinque al Lido, uno a Murano e un altro a Burano. Tra le novità del cimitero San Michele: i lavori di ampliamento, secondo stralcio, in base al progetto dell’architetto britannico David Chipperfield. Dallo scorso primo ottobre c’è un nuovo ossario. Inoltre per la necessità di reperire nuovi posti per le sepolture sono in costruzione 900 nuovi loculi che saranno consegnati a gennaio 2017. I dati sono significativi: nell’arco di dieci mesi le sepolture sono state 1600, le cremazioni 607. Il responsabile ricorda: «Purtroppo da un paio d’anni sono inaccessibili i recinti VIII e XVI. È manutenzione straordinaria, la competenza è del Comune, mentre a Veritas spetta quella ordinaria».
Infine Zaranto raccomanda un comportamento consono al luogo sacro: «In cimitero è vietato portare cani, fumare, consumare cibi o bevande, abbandonare rifiuti».
Nel frattempo è già un via vai di veneziani. Un anziano avanza lentamente: «Da due anni, da quando è mancata la mia cara moglie, abito a Mestre. Nonostante la pioggia e l’acqua alta sono venuto a portarle un fiore. Il cimitero e il culto dei morti sono il passaporto di una società».
Come da tradizione gli appuntamenti celebrativi del Patriarca Moraglia saranno tre. Domenica 1 novembre, alle 15, presiederà la santa messa nella chiesa di Santa Maria della Consolazione nel cimitero di Mestre insieme ai sacerdoti della città e alle autorità. La mattina di lunedì 2 novembre, alle 10, il presule presiederà la celebrazione eucaristica nella chiesa di San Michele del cimitero di Venezia con la partecipazione delle autorità e delle confraternite cittadine. Al termine il Patriarca si recherà alla cappella di San Cristoforo per la benedizione a tutti i defunti. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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