«Erba alta, rifiuti, buche Gambarare è nel degrado»
GAMBARARE. «Piazza Vecchia e Gambarare sono nel degrado più assoluto. La giunta grillina non ascolta le segnalazioni della gente. Le aree verdi, la piazza e i parchi pubblici sono di fatto impraticabili». A denunciare la situazione sono i residenti, l’ex consigliere del Pd Maurizio di Pino, mentre Jacopo Carraro, segretario del Pdl, punta il dito sulle condizioni in cui è ridotta l’area industriale della frazione che si trova in via Maestri del Lavoro e dove recentemente si è tenuta la festa nazionale del Movimento 5 Stelle. Critiche arrivano anche dagli operatori della zona industriale di Giare.
«Piazza Vecchia», spiega Maurizio di Pino con un gruppo di residenti, «è in uno stato di abbandono. Nelle aree verdi della piazza principale l’erba è alta oltre un metro, nella zona in cui dovrebbero esserci giochi d’acqua c’è immondizia. Le panchine sono rotte e la gente spesso rischia di farsi male».
Un gruppo di mamme denuncia poi come nell’area verde attrezzata in via Leonardo Da Vinci i giochi per i bimbi siano rotti da mesi: «Abbiamo chiesto al Comune che li sostituisca», dicono, »ma nessuno si è mosso dopo queste nostre denunce. Non sappiamo che fare. Questa amministrazione comunale grillina sembra insensibile e sorda a qualunque critica».
Non mancano marciapiedi dissestati e buche come voragini a ridosso del cavalcavia di via Volontari della Libertà.
Poi la questione dell’area industriale: «L’area industriale di Giare di Mira in via Maestri del Lavoro», dice Jacopo Carraro, «è trascurata. Non è riuscito nemmeno il collegamento via streaming con Beppe Grillo, questo per la cronica mancanza della linea Adsl a Piazza Vecchia e soprattutto della nostra zona commerciale e artigianale delle Giare: speriamo che almeno così il problema possa essere di nuovo affrontato perché è questa la vera emergenza da affrontare, molto più dell’ampliamento del sistema wi-fi gratuito vicino alle biblioteche, tanto sbandierato in questi mesi».
Ci sono poi altri problemi: «Le nostre imprese», conclude Carraro, «partono svantaggiate rispetto a quelle presenti in altri Comuni. Nonostante la fortunatissima posizione per la vicinanza a Venezia, Porto Marghera e per l'accessibilità alle strade di comunicazione (ancor più facilitata con l'entrata in rete del Passante di Mestre) il nostro Pip non è mai decollato. Oltre 50 aziende miresi nel corso degli anni sono state costrette ad emigrare per trovare sia strutture adeguate che il necessario e convinto sostegno delle locali amministrazioni con tutto ciò che ne consegue».
Alessandro Abbadir
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