Era un dirigente della Sangiorgese

«Sempre al servizio della comunità, con la passione del calcio»

CAORLE. Sgomento in tutta la comunità di San Giorgio di Livenza. Qui Italo Buscato, che avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 9 giugno, era un vero e proprio idolo. Italo ha fatto di tutto. Era il barbiere del paese, mestiere imparato dai suoi genitori negli anni ’40: si chiamavano Gino e Alba, e lei gestiva pure una fioreria. Italo è stato poi dirigente della Sangiorgese calcio, un uomo tuttofare. Aveva infine due hobby: la cura dell’orto e la pesca sportiva, che praticava su quel fiume che amava tantissimo, il Livenza; sopra il quale ieri ha però trovato la morte. Da giovane circolava in Vespa, una delle prime che circolavano da queste parti. Un suo amico lo piange. È Luigi Dinolli, per decenni allenatore e poi direttore sportivo della Sangiorgese calcio. L’appuntamento con lui è al bar Olimpic, in corso Risorgimento a San Giorgio, vicino al civico 52 dove Buscato viveva e aveva la sua bottega. Italo continuava a tagliare i capelli ai suoi amici, nella cucina di casa, e soprattutto si recava a casa degli anziani infermi per un servizio a domicilio che svolgeva senza chiedere nulla in cambio.

«Italo era una cara persona. Proprio due giorni prima dell’incidente lo avevo sorpassato con la mia auto. Guidava sempre l’Ape car e io stesso ho pensato, scherzosamente, “Ma guarda te, è sempre in giro”. Abbiamo visto assieme la partita di Champions League Juventus - Tottenham di martedì scorso. È stata l’ultima volta in cui ci siamo parlati. Sono sconcertato e addolorato».

Al bar Olimpic il clima è molto triste, ma presto i ricordi di Italo Buscato disegnano un sorriso anche tra gli altri avventori. «La sua passione per la Sangiorgese calcio nasceva da quando era un bambino. Lui», ricorda sempre commosso Dinolli, «era più di un dirigente. Andava a prendere i giovani a casa loro per portarli al campo, li curava. Sistemava il campo sportivo. È stato il più grande collaboratore esterno della Sangiorgese calcio. Per più di 50 anni ha cresciuto e servito i giovani del paese. Merita un grazie». Ogni fine settimana Italo Buscato si recava alla casa di riposo Zulianello per andare a trovare la sorella, Maria, lì ospitata. Non è escluso che ieri, al momento della tragedia, si stesse recando proprio da lei per trascorrere la domenica. I due erano infatti legatissimi da sempre. (r.p.)

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