Epifania, messa blindata metal detector a San Marco
VENEZIA. Nella solennità dell'Epifania un'imponente protezione delle forze dell'ordine ha sorvegliato la Basilica di San Marco. Mentre i fedeli entravano nella Cattedrale per assistere alla solenne celebrazione presieduta dal Patriarca Moraglia (ore 10,30) la Polizia di Stato e i Carabinieri, entrambi muniti di metal detector portatili, perquisivano e vietavano di portare shopper, pacchetti, zaini che venivano consegnati al servizio gratuito di deposito bagagli presso l'Ateneo San Basso. «Sembra di perdere tempo ma questo servizio è importante e rassicurante», ha spiegato un turista che in una borsa di plastica aveva generi di conforto. E alcune eleganti signore veneziane avvicinandosi agli agenti li hanno ringraziati per la presenza. «Infondete tranquillità. Grazie» hanno detto.
La festa religiosa, ispirata all'arrivo dei Magi venuti dall'Oriente e allusivi di vari continenti, è stata al centro dell'omelia del Patriarca che sgomberando il campo dalla pietà popolare e partendo dalla storia e dall'archeologia ha detto che sulle rive dell'Eufrate «si era sviluppata una prestigiosa scuola dove uomini sapienti coltivavano l'astronomia. L'esattezza dei loro calcoli è stata poi confermata anche dalla scienza moderna». Poi il Patriarca ha proseguito: «I Magi umili ma decisi ricercatori dell'Assoluto hanno da insegnarci molto; noi che siamo i figli dell'epoca detta post-cristiana, del pensiero debole e dell'era della tecno-scienza, incapaci o, ancor più, disinteressati di fronte alle domande più vere dell'uomo. Sappiamo tutto circa il web, gli ultimi programmi del computer e i cellulari di ultima generazione ma non siamo più interessati alle domande sul destino dell'uomo, sul senso della vita, su che cosa ci sia dopo la morte ... Dobbiamo riscoprire l'intelligenza e il cuore».
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