«Entro l’anno 39 ponti senza barriere»
Rampe su 14 strutture centrali per liberare parti della città, poi interventi minori come gradini agevolati e corrimano

Interpress/Mazzega. 20.05.2017.- Pedane Zattere.
Il 2018 promette di essere - negli atti del Comune di Venezia - l’anno di una importante trasformazione urbana, con un imponente intervento sul fronte dell’abbattimento delle barriere architettoniche, in una città storica che, per definizione, con i suoi 435 ponti è una “meravigliosa” barriera diffusa.

Come appariranno i ponti a cantieri conclusi, non si sa: i progetti non sono ancora pubblici, ma le opere - annuncia l’assessora ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto - saranno “personalizzate” ponte per ponte: 39 in tutto, tra quelli già ristrutturati, altri oggetto di interventi nei prossimi mesi con la posa di rampe di varie dimensioni e quelli dove invece si interverrà solo con gradini agevolati e corrimano. Un investimento da 2 milioni di euro, per lo più provenienti dai fondi del patto tra Città e governo, dell’accordo sottoscritto per Venezia dall’allora premier Renzi con il sindaco Brugnaro.
Si riuscirà a trovare finalmente il punto di incontro tra diritto alla mobilità di tutti e una città unica per forma, ambiente, architetture? La sfida non è di poco conto, dopo gli “orrori” di rampe temporanee della Venice Marathon lasciate in piedi per anni, fatiscenti; e gli “errori” di sperimentazioni con passerelle forate e moquette stracciate in pochi giorni. Ora, dove possibile - spiega l’amministrazione - si interverrà con «nuove rampe in acciaio trattato con superficie antisdrucciolo, con elementi a modulo, facili da montare e smontare, con pianerottoli intermedi per la sosta e una pendenza media tra il 7-8 per cento»
Venezia, il ponte si "trasforma" in rampa
«L’idea è quella di intervenire su quei ponti che aprono all’accessibililità di intere “insulae”, parti della città così fruibili a tutti», commenta l’assessora Zaccariotto, annunciando la prossima presentazione pubblica del progetto, «la giunta ha così approvato prima della fine dell’anno i progetti di fattibilità per 14 ponti, che si aggiungono agli interventi di quest’estate e ad altri che riguarderanno misure minori, per un totale di 39 ponti. Ora si passerà ai progetti definitivi e alle gare d’appalto: l’obiettivo è chiudere tutti questi interventi entro la fine dell’anno».
Sperimentazione reversibile. È il vincolo posto dalla Soprintendenza al via libera agli interventi: devono essere opere removibili e reversibili, non fisse o che modifichino in maniera definitiva l’assetto urbano, sebbene in alcuni casi il Comune parli esplicitamente di «rampe fisse».
I 14 ponti del 2018. Nello specifico - si legge nell’ultimo comunicato dell’amministrazione - si interverrà su ponte del Vin, ponte de la pietà, ponte del Sepolcro, ponte de la Ca’ di Dio e ponte de l’Arsenale - quindi, da San Marco a via Garibaldi - con la realizzazione di rampe in acciaio inox «eventualmente smontabili e pavimentazioni in lastre modulari antiscivolo funzionali anche alla Venice Marathon». Dopo lunghe e criticate sperimentazioni, in questi giorni Riva degli Schiavoni è completamente “libera”, priva di rampe, in attesa dei nuovi interventi.
Per altri sei ponti - de la Croze, dei Frari, ponte de pisina, Tana, ponte della Salute, ponte di San Cosmo, prosegue la nota - si procederà a realizzare rampe fisse o a gradino agevolato, con struttura metallica studiata ad hoc per ogni ponte, sempre con pavimentazioni antisdrucciolo: «ponte del la Croze, dei Frari e de piscina consentono l’accessibilità pedonale all’Insulae di campo Sant’Angelo e al Teatro La Fenice, mentre gli interventi sulla rampa del ponte di San Cosmo alla Giudecca consentiranno la connessione tra la riva delle Convertite e quella di Giudecca- palanca». Altri tre casi - San Felice, ponte della Paglia (certamente delicato e che già è dotato di piccole pedane tra un’alzata e l’altra) e gradini in campo della Misericordia - «vedranno la realizzazione di rampe fisse lineari con strutture fisse metalliche la cui superficie verrà trattata con resina antisdrucciolo o si procederà con strutture in cemento rivestite in trachite». Almeno nei progetti del Comune, visto l’esplicito divieto della soprintendenza ad interventi “fissi”.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video