«Entra per la riabilitazione e muore per emorragia»

La denuncia dei parenti di un ottantenne lidense ricoverato al Fatebenefratelli Indagate due dottoresse, disposta l’autopsia per stabilire causa e responsabilità
Di Giorgio Cecchetti
04.06.2004,.- Ponte Loredan, che porta all'Ospedale Fatebenefratelli chiuso per un anno.- Interpress/Vitucci
04.06.2004,.- Ponte Loredan, che porta all'Ospedale Fatebenefratelli chiuso per un anno.- Interpress/Vitucci

Era entrato al “Fatebenefratelli” semplicemente per completare la riabilitazione dopo l’operazione per una frattura al femore, ma il 24 febbraio scorso è morto dopo il tentativo compiuto dai chirurghi dell’Ospedale civile lagunare di salvargli la vita a causa di una gravissima emorragia intestinale.

Ieri, il pubblico ministero Paola Mossa ha incaricato il medico legale padovano Silvia Tambuscio di stabilire la causa della decesso dell’ottantenne del Lido Leo Cavallarin: sono indagate per omicidio colposo due giovani medici del “Fatebenefratelli”.

A denunciare l’accaduto la moglie e le figlie della vittima, che si sono affidate agli avvocati Augusto Palese, Giacomo Gamba e Luca De Biase. Entrambe le parti, sia le due professioniste indagate sia i familiari dell’anziano deceduto, hanno nominato medici legali come consulenti di fiducia.

Cavallarin era stato operato al femore dopo una caduta con conseguente frattura e aveva bisogno della rieducazione vista anche l’età avanzata. Per questo motivo era stato ricoverato al “Fatebenefratelli”, una delle migliori strutture in Veneto per recuperare l’uso degli arti dopo l’obbligata immobilizzazione di braccia o gambe. All’inizio della settimana scorsa Cavallarin si era lamentato perché sentiva uno strano gonfiore all’addome, inoltre aveva iniziato a segnalare anche dei dolori alla pancia. Era stato visitato prima da una dottoressa, quindi da una seconda, ma lo avevano tranquillizzato, sostenendo che non c’era nulla da segnalare di importante. Ma i dolori erano continuati e la moglie aveva riferito ai medici che il marito soffriva di diverticolite e che probabilmente c’era stato l’acutizzarsi dei disturbi. Si tratta di piccole sacche nel rivestimento del colon e dell’intestino crasso che si rigonfiano verso l’esterno attraverso punti deboli. I diverticoli sono più comuni nella parte inferiore dell’intestino crasso (o colon), chiamato colon sigmoideo (sigma); quando i diverticoli si infiammano subentra la diverticolite.

Il rischio è che i diverticoli provochino un’emorragia rompendo la parente intestinale. E proprio questo sarebbe accaduto a Cavallarin, trasportato d’urgenza al Santi Giovanni e Paolo, ma, stando ai chirurghi dell’ospedale veneziano, era accaduto almeno 48 ore prima. Secondo i parenti, i medici del “Fatebenefratelli” avrebbero dovuto capire prima quello che stava accadendo al proprio caro, tanto più che la moglie aveva avvertito di quale disturbo soffrisse. Il pubblico ministero veneziano ha chiesto al perito non solo di stabilire la causa del decesso, ma anche di individuare le eventuali responsabilità mediche.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia