Eni, cessione Gas & Power i sindacati pronti alla lotta
MESTRE. Futuro incerto e molta preoccupazione per circa 80 dipendenti di Gas & Power, la società dell’Eni che commercializza la distribuzione del gas metano ed energia elettrica in Italia (dove ha 800 mila clienti e fornisce 7 miliardi di metri cubi di gas all’anno) e ha una sede a Zelarino, in zona Auchan. L’azienda, infatti, ha comunicato ai sindacati dei chimici di Cgil, Cisl, Uil nazionali il formale avvio della procedura di «cessione di ramo d’azienda per questa attività che non rientra nel suo core business».
Dal canto suo Eni in una nota stampa ha però dichiarato proprio ieri che sta «societarizzando le proprie attività Gas & Power Retail in una società detenuta al 100% dalla stessa Eni. Qualunque ipotesi di cessione delle attività G&P Retail da parte di Eni è prematura e non c’è nessuna attività in corso». Ma la replica dell’Eni non tranquilizza i sindacati che ieri hanno riunito il coordinamento unitario nazionale dei delegati a Roma. «Siamo del tutto contrari a questa operazione di cessione che dovrebbe interessare un perimetro di 1.420 lavoratori di Gas & Power e altre società collegate» sottolinea Cristian Tito, segretario della Uiltec veneziana «Non ci fidiamo nemmeno di Eni quando dice che, comunque, garantirà il suo controllo totale della società a cui sarà trasferito il ramo d’azienda. Questa operazione, infatti, potrebbe preludere in ogni caso alla cessione ad una società terza che non sarebbe in grado di garantire la stabilità lavorativa e di reddito ai dipendenti».
La procedura di cessione di ramo d’azienda, stando alla legge, non costituisce motivo di licenziamento se il trasferimento si verifica in imprese che occupano più di 15 dipendenti.
La procedura di legge prevede, inoltre, che il nuovo titolare – al momento sconosciuto nel caso di Eni Gas & Power – dovrà continuare ad applicare il contratto collettivo nazionale, in vigore al momento del trasferimento, e fino alla sua scadenza. Non per questo i lavoratori interessati e le loro organizzazioni sindacali si sentono al sicuro, anche per il fatto che – come hanno spiegato i sindacati – Eni aveva adombrato questa cessione di ramo d’azienda in passato ma poi – di fronte alla dure rezione dei sindacati – ci aveva ripensato e aveva ritirato l’idea per poi riproporla nei giorni scorsi.
Il coordinamento sindacale unitario di ieri ha deciso di rispondere negativamente all’avviso di procedura dell’azienda e ma messo in programma l’apertura dello stato di «agitazione sindacale» in tutte le sedi di Gas & Power Retail .
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