«Enel mi chiede un tesoro allora io chiudo l’azienda»

Pianiga, il caso dello scatolificio Gondola Triveneto: conguaglio di 287 mila euro «Mi spiace per i miei 40 dipendenti». L’ente energetico: «Possibili dilazioni»
Di Alessandro Abbadir

PIANIGA. «Enel mi ha mandato una bolletta di 287 mila euro per dei calcoli sbagliati che ha fatto, applicando coefficienti errati. Ritengo questa sia un’ingiustizia. Ora mi ha inviato una diffida al pagamento del conguaglio, a cui dovrò adempiere. Io questa bolletta non la pago. Chiudo tutto, e per colpa di Enel perdono il lavoro 40 dipendenti». Ha la voce ferma anche se amareggiata Luigi Scantamburlo, 80 anni, titolare dello scatolificio “Gondola – Triveneto” srl a Cazzago di Pianiga.

«Le bollette dell’Enel», spiega, «le ho sempre pagate. A ridosso della mia attività imprenditoriale c’è una cabina dell’Enel. A giugno del 2016 i tecnici ci hanno avvisato che nel corso degli ultimi 5 anni era stato applicato ai miei consumi un coefficiente troppo basse e le bollette che arrivavano erano di fatto la metà di quelle che mi avrebbero dovute addebitare. A ottobre mi è arrivato il conguaglio di 287 mila e 329 euro da pagare. Poi questa settimana mi è arrivata la diffida. Se non pago chiudono la corrente. Io sono disposto a pagare da quando mi è stato detto che c’era l’errore non prima. Io ho pagato una bolletta credendo che fosse corretta. Pretendono che paghi retroattivamente, per 5 anni, sbagli che hanno commesso loro. I xe mati, mi no pago».

La storia parte da lontano. Luigi Scantamburlo nel 1974 inizia la sua attività in un piccolo laboratorio artigianale come officina meccanica. Nel 1981 l’intuizione: la lavorazione combinata di plastica e cartone per scatole e confezioni nel settore floreale e per le bomboniere. Aumentano le commesse anche dalla grande distribuzione e il piccolo laboratorio diventa nel 1988 la società "Gondola", che, per aumentare la propria offerta di prodotti, acquisisce dopo pochi anni lo “Scatolificio Triveneto”. La ditta è così pronta ad affrontare il boom economico degli inizi anni ’90 vantando le migliori tecnologie sul mercato e allarga i propri confini con l’inserimento di un nuovo filone produttivo: i nastri decorativi. Ora si trova in un unico stabilimento di 12.000 metri quadri a Pianiga.

«Tutta questa storia», dice sconsolato Luigi Scantamburlo, «rischia di finire, in un periodo finanziariamente complicato, anche per colpa di Enel».

Interpellata dal canto suo Enel spiega di aver: «inviato al cliente un ricalcolo dei consumi sulla base della ricostruzione effettuata dal distributore. Il cliente ha la possibilità di richiedere una revisione della ricostruzione dei consumi Enel Energia, che ha avviato un confronto con il cliente. Sono state sospese le richieste di pagamento e confermatala disponibilità a concedere un rateizzo».

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