Enel e prefetti, accordo di legalità contro le infiltrazioni mafiose

Firmato un protocollo per il Veneto nel settore degli appalti dell’azienda di energia elettrica Prima della stipula dei contratti ci saranno severi controlli anche per la prevenzione del lavoro nero

Sottoscritto dai prefetti del Veneto e da Enel il protocollo di legalità, a livello regionale, allo scopo di prevenire ed evitare tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti dell’Enel.

L’intesa prevede l’impegno dell’Enel di acquisire, prima della stipula dei contratti di appalto di lavori, servizi e forniture attinenti alle attività d’impresa ad alto rischio di infiltrazioni mafiose, per importi superiori a 150mila euro, la documentazione antimafia, segnalando eventuali situazioni di potenziale rischio, riscontrate a seguito delle verifiche effettuate, anche nei casi in cui non corra l’obbligo di richiesta della citata certificazione antimafia. Al riguardo, le Prefetture del Veneto effettueranno accertamenti preventivi, con lo scopo di bloccare eventuali infiltrazioni. Gli stessi prefetti avranno il compito di far applicare misure più severe per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per la prevenzione del “lavoro nero”. In base al protocollo, l’Enel si impegna ad adottare una serie di misure preventive che già impiega in altre realtà italiane e a livello mondiale. Un protocollo uguale, ad esempio, è stato firmato poche settimane fa in Campania. Tra questi impegni vanno sottolineati: piani operativi di sicurezza POS per la protezione dei siti industriali e delle attività di cantiere da attentati, intrusioni o interferenze mediante misure organizzative, procedurali e tecnologiche; attività di “business intelligence” in via continuativa e su tutte le imprese, per le verifiche della sussistenza dei requisiti reputazionali e dell’assenza di connessioni con la criminalità organizzata, sia in fase preventiva che successiva, con la trasmissione degli esiti alle Prefetture a supporto preliminare delle informative antimafia; “revisioni interne”, a campione o su segnalazione dell’efficienza, delle misure e delle procedure operative di controllo, nell’ambito del sistema di Corporate Governance aziendale.

Insomma Enel avrà un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza in un settore, quello dell’energia, strategico per ogni paese. «Questo protocollo», ha dichiarato il procuratore generale di Enel, Domenico Vozza, rafforza la collaborazione con le Prefetture e le forze dell’ordine sul territorio veneto, con particolare attenzione agli aspetti della trasparenza, della correttezza e della legalità. L’attuazione di questo accordo consentirà di preservare gli investimenti sul territorio e, in particolare, lo scambio di informazioni costituirà una risorsa importante per aumentare le capacità di analisi a tutela di infrastrutture di grande importanza per la regione e per il sistema Paese».

«Diversi sono, inoltre, i campi di applicazione dell’accordo che consentirà un più rapido e incisivo intervento in caso di furti di materiali destinati alle infrastrutture elettriche», ha sottolineato invece il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia. «In particolare di cavi di rame, di attentati alla sicurezza degli impianti di produzione e di distribuzione di energia elettrica, di furti e frodi di energia elettrica, di frodi contrattuali nel processo di smaltimento dei rifiuti, di lavoro nero e della sicurezza dei lavoratori nei cantieri».

Carlo Mion

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