Emergenza sangue, arrivano i rugbisti
«Beh, non crediamo di aver fatto qualcosa di anormale. Se la comunità ha un problema serio ognuno deve fare quel che può per risolverlo». Parole che sembrano quasi di altri tempi ma che per loro suonano perfettamente normali. “Loro” sono i rugbisti dei “Putei Veci Gentlemen Rugby club” l’unica squadra mestrina rimasta in attività e che l’anno scorso ha vinto il campionato nazionale rugby amatori. Si sono presentati ieri al centro trasfusionale dell’ospedale dell’Angelo per donare sangue. Avevano letto l’appello del presidente dell’Avis che spiegava come ci fosse un’emergenza per la mancanza di scorte di sangue nella nostra Asl 12, una mancanza che mette a rischio vite.
Letto e deciso. Si sono consultati e hanno proposto che quelli di loro che non lo erano ancora diventassero donatori. D’altronde sono forti, sono sportivi, seguono un regime alimentare sano (a parte qualche birra): insomma, quando sono arrivati al centro Avis hanno portato una ventata di ottimismo. «Certo non potevamo presentarci in massa e bloccargli il centro prelievi per ore», spiega il presidente del club, Tommaso Mingati, «così ci siamo scaglionati. Oggi siamo venuti in sei. Gli altri seguiranno. Speriamo di essere d’aiuto, comunque resta una cosa giusta, anzi necessaria per tante persone malate o in caso d’intervento urgente. Ci piacerebbe che tutti i mestrini venissero a donare sangue. In realtà non è nulla, non fa male, e la soddisfazione è tanta». Ieri, oltre a Tommaso, sono arrivati Francesco (che è il capitano e quindi deve sempre stare avanti in mischia), Marco, Julien, Marcello e Matteo. Che sia una cosa buona non c’è dubbio, che non faccia male lo hanno dimostrato loro continuando a sorridere e chiacchierare per tutta la durata dei prelievi, e che anzi faccia bene lo dimostreranno domani a Chioggia nella quarta giornata di campionato in cui dovranno affrontare i polesani del Rosolina.
Poi già lunedì torneranno ad allenarsi sul loro campo di via Brendole, dietro Forte Gazzera, l’unico campo privato di rugby in Italia, campo che si sono fatti da soli e che gestiscono in silenzio, senza aver mai chiesto un soldo al Comune, ma anzi, allevando ben tre squadre di minirugby, le “Vipere”. E anche questo è stile.
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