Emergenza profughi, Trivignano sarà un centro permanente per i nuovi arrivi

La precisazione del prefetto: «Ospiterà fino a trenta persone». L’hub di smistamento invece a Ceggia, Meolo o Caorle

Altri venti profughi in arrivo, nelle prossime ore, a Venezia e provincia. Mentre iniziano le verifiche nelle caserme destinate ad ospitare nella nostra provincia almeno un centro di smistamento per profughi, i cosiddetti hub. Ieri poi la conferma che l’ex scuola di Trivignano che il Comune, o meglio il commissario Vittorio Zappalorto, ha messo a disposizione del prefetto per ospitare i profughi, diventerà un centro di accoglienza e non un hub temporaneo, come era previsto in un primo momento. Nelle prossime ore in Veneto arriveranno sessanta profughi, la quota rimanente dei duecento annunciati la settimana scorsa. Ma non solo. Altri duecento sono destinati alla nostra regione e il loro arrivo è previsto nei prossimi giorni. Per ora in prefettura non sanno dove metterli. Sperano di poter contare sulle strutture e la collaborazione della Caritas. Inizieranno a breve, invece, le verifiche sulle strutture individuate per ospitare un hub nella nostra provincia. Sono state scelte tre caserma a Ceggia, Meolo e Caorle, caserme non in uso da tempo. Il prefetto Cuttaia ha garantito ai sindaci dei Comuni interessati dalla presenza delle strutture che saranno avvisati e potranno farsi assistere da tecnici di fiducia, durante la verifica. Nelle strutture individuate saranno realizzate delle tendopoli. In tutti e tre i casi i fabbricati presenti nei siti sono inagibili.

I sopralluoghi servono anche per stabilire il tipo di lavori da eseguire nel sito scelto. A guidare i controlli saranno i tecnici del comando provinciale dei vigili del fuoco. Quindi gli esiti dei sopralluoghi saranno comunicati alla Regione. E per la struttura scelta inizieranno le pratiche e i lavori per la realizzazione dell’hub. «Non abbiamo trovato disponibilità da parte di nessuno degli enti locali, tranne che del Comune di Venezia, o meglio del commissario. La situazione è difficile e c’è un accordo tra Stato e Regioni e tra Stato e enti locali da rispettare», ha sottolineato il prefetto Cuttaia.

La collaborazione del Comune di Venezia si concretizza nel mettere a disposizione l’ex scuola elementare Parolari di Trivignano. Su questo Cuttaia ha voluto chiarire una cosa: «L’ex scuola elementare non può diventare un hub perché è troppo piccola. Gli interventi saranno eseguiti per trasformare l’edificio in un centro di accoglienza, per un massimo di venti o trenta persone. I profughi resteranno qui in attesa dell’arrivo del permesso per motivi umanitari», ha ricordato Cuttaia. Insomma i profughi a Trivignano resteranno per più tempo, rispetto a quello previsto per gli hub. Anche se la gran parte dei profughi che sbarcano sulle coste siciliane e quindi arrivano in Veneto non vogliono rimanere in Italia e spontaneamente lasciano il nostro Paese.

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