Emergenza profughi ne arrivano altri 100 e scoppia la protesta

I Comuni del litorale non hanno posto per ospitare i migranti Solo Eraclea, con il sindaco Talon, apre all’accoglienza

Altri 100 profughi almeno per il Veneto. La prefettura ha informato dei prossimi arrivi previsti che non potranno non interessare anche la nostra provincia. Il litorale ha già dato molto, in primis Jesolo ed Eraclea. La conferenza dei sindaci del Veneto Orientale si riunirà mercoledì per stilare un documento congiunto già discusso a grandi linee.

«Sostanzialmente», dice il vice presidente Alessandro Nardese, sindaco di Novanta di Piave, «dobbiamo essere messi nelle condizioni di avere più risorse. Il prefetto ha già informato sulle varie possibilità di ospitalità diffusa che verranno prese in considerazione».

Di fatto al momento nessun Comune si è fatto avanti per questa annunciata nuova ondata di profughi. Ci sono altre caserme dismesse, strutture da prendere in considerazione in vari centri. Ma al momento non si muove nulla e si attendono i sopralluoghi della prefettura. Intanto da Jesolo il primo cittadino Valerio Zoggia chiude tutte le porte: «Qui da noi non ce ne stanno più. Anche la sede della Croce Rossa è satura». Eraclea, Bibione e Caorle hanno lo stesso problema di spazi. Le località turistiche non possono più permettersi altre tensioni a fronte di una stagione che non decolla.

Resta l'entroterra tra Sandonatese e Portogruarese. Ma i sindaci, per aprire le loro porte, chiedono risorse allo Stato, all'Europa o alla Regione. La soluzione potrebbe essere di avere sul territorio un paio, magari tre grossi centri di riferimento tra San Donà, Portogruaro, alle spalle della costa.

Intanto ieri a Eraclea si è tenuta una riunione con il sindaco Giorgio Talon, i parroci e le associazioni di volontariato. L'anima solidale si è data appuntamento per discutere sull'emergenza migranti senza strumentalizzazioni, ma con il desiderio di fare qualcosa per questi ragazzi che fuggono dalla guerra e dalla disperazione. Dopo polemiche e tensioni giustificabili, il sindaco Giorgio Talon vuole adesso dare un messaggio positivo e un'immagine dignitoso della sua città che non si tira indietro quando si tratta di aiutare chi soffre. Questi migranti ancora ospitati al residence Magnolie di via Olivi hanno bisogno di vestiti, soprattutto scarpe. L'Asl 10 ha confermato che non ci sono emergenza di tipo sanitario, presto saranno trasferiti, entro un paio di settimane, alla ex caserma di Ca' Turcata. «Adesso li dobbiamo aiutare», ha detto il sindaco Talon, «perché hanno bisogno di noi. Eraclea ha l'occasione di dimostrare anche di essere una cittadina e una località balneare della solidarietà e della sensibilità e intelligenza. Ci sono state polemiche e forti tensioni soprattutto negli ambienti del turismo, ma noi dobbiamo approfittare di questa situazione complicata per dare un messaggio positivo di Eraclea quale città dell'accoglienza in cui la gente non si tira indietro».

Nei giorni scorsi alcuni decine di migranti sono andati in "gita" a Venezia. Nulla di strano, perché i richiedenti protezione internazionale sono liberi di muoversi e camminare, non sono certo in un Cie o in una prigione. Molti di loro sono andati a Venezia, incuriositi dalla città lagunare. Dei circa 140 iniziali, comunque, non sono rimasti un centinaio abbondanti e alcuni non hanno fatto più ritorno in via Olivi, probabilmente fuggendo oltre confine per ricongiungersi ad altri amici e parenti in tutta Europa.

Giovanni Cagnassi

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