Emergenza inquinamento, oggi si decide sul blocco delle auto a Mestre e Marghera
MESTRE. Emergenza smog, ci risiamo. Oggi la giunta comunale approva la delibera, presentata dall’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin, che recepisce il nuovo accordo di bacino padano. Misure comuni per il contenimento delle polveri sottili decise da Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Due livelli. Un piano che introduce due livelli di emergenza rispetto ai picchi di Pm10 nell’aria che respiriamo. Il primo scatta dopo 4 giorni di sforamenti e prevede il blocco delle auto dalle 8.30 alle 18.30 fermando i veicoli fino ai motori Euro 3. Il secondo livello scatta dopo dieci giorni consecutivi di sforamenti (valori sopra i 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili) e porterà, precisa Salvatore Patti, responsabile dell’Osservatorio Aria di Arpav, «anche al blocco dei motori Euro 4. Ma l’inverno 2017 sarà sicuramente un anno di transizione, con l’adeguamento delle varie norme, e il tutto diventerà definitivo dal 1 ottobre del prossimo anno. E stiamo monitorando la risposta dei Comuni». Come sempre la burocrazia su questi temi non consente partenze comuni e veloci. Il 21 settembre c’era stato il tavolo veneto.
La scorsa settimana in città metropolitana si era tenuto il Tavolo tecnico zonale e i Comuni veneziani avevano deciso, di comune accordo, di attendere la delibera regionale dell’assessore Bottacin con le linee guida. Delibera in vista. Ma oggi Venezia accelera e approva il provvedimento di contenimento dello smog. Questo perché il primo livello, quello dei 4 giorni consecutivi di sforamenti, è già stato superato dalle centraline di terraferma e Sacca Fisola e avanti di questo passo, lunedì prossimo si arriva a 11 sforamenti consecutivi. Venezia ha già esaurito il bonus annuale di 35 superamenti fissato dall’Europa. In via Tagliamento gli sforamenti sono 55; in via Beccaria a Marghera 50; al parco Bissuola (centralina di riferimento) 42 e a Sacca Fisola 37. Il piano antismog, rivisto con l’accordo padano, riguarda l’agglomerato di Venezia e i Comuni sopra i 30 mila abitanti: nella nostra area metropolitana Marcon, Martellago, Mira, Quarto d'Altino, Scorzé, Spinea, Chioggia e San Donà.
Allerta dell’Arpav. Ieri l’Agenzia per l’Ambiente (Arpav) ha emesso il primo bollettino del nuovo sistema di allertamento. I bollettini usciranno il lunedì e giovedì, conferma Salvatore Patti, e in base agli sforamenti scatterà la comunicazione ai Comuni per i provvedimenti dei sindaci, che in quanto autorità sanitarie sono chiamati ad intervenire fermando il traffico, se necessario. Dopo quattro e dopo 10 giorni consecutivi di sforamenti, si andrà a fermare le auto, quindi. Venezia vive una situazione ambientale difficile che impone azioni e scelte immediate. La delibera è articolata e complessa e prevede anche la riproposizione delle “buone pratiche” per invitare i cittadini a dare un contributo diretto a contenere lo smog. E torneranno pure le limitazioni alle temperature del riscaldamento. Temperature decisamente miti di giorno per un periodo come ottobre, alternate a fenomeni di nebbia, piogge scarse e alta pressione sono un mix decisamente pericoloso per l’innalzamento dei valori di smog nell’aria. Di più, il riscaldamento non è ancora acceso in case e uffici (anche se da domenica scorsa è possibile farlo) e a Mestre molte delle zone a traffico limitato da quasi un anno sono disattivate, per volontà della giunta comunale che ha scelto di aprire al traffico. La conseguenza è un innalzamento dei valori delle polveri sottili che sta costringendo la politica, di solito recalcitrante su questi temi, ad agire.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia